"Il mio è un messaggio per gli elettori del Pd e del centrosinistra: mi dispiace, per me, per voi. Mi dispiace deludere alcuni di voi e condividere la delusione di chi deluso è già da molto tempo. Come molti, non mi sento rappresentato da questa situazione. Lo ripeto da qualche giorno: non ho più fiducia in questo governo, nelle sue scelte, nei modi che ha scelto, negli obiettivi che si è dato". È con queste parole che Giuseppe Civati ha annunciato la scelta di lasciare il Partito Democratico per iscriversi al gruppo misto nell'attesa della collocazione definitiva (la presentazione del suo nuovo soggetto politico avverrà verosimilmente all'indomani della conclusione delle elezioni regionali).

"Non è la fine ma un inizio"

"Mentre in questi mesi si discuteva nel Pd - ha spiegato Civati - ho frequentato la sinistra e la società. Per prima cosa mi dedicherò al partito degli astensionisti, il partito più grande, che vincerebbe le elezioni direttamente al primo turno per dare la risposta a Saramago e al Saggio sulla lucidità e a quelli che in quel romanzo si chiamano «biancosi»". I contatti sono stati già avviati da tempo da tempo con Nichi Vendola, Maurizio Landini e Stefano Rodotà. Con il primo, in particolare, non è un mistero che Civati ne condivida da tempo programmazione e obiettivi. "Perché questa non è solo una fine - ha concluso Civati - è anche un inizio".