Italicum si, Italicum no, è questo il tormentone che da qualche giorno sta accompagnando la scena politica italiana, sollevando non pochi polveroni. Ed è proprio in queste ore che in Senato si sta votando la fiducia a questa legge elettorale tanto discussa dalla maggior parte degli schieramenti politici, tanto da dare l'impressione che si tratti di un provvedimento voluto solo (o quasi) dal premier Matteo Renzi. Ma prima di discutere su questo, andiamo a capirci qualcosa in più sul "famigerato" Italicum.

I dettagli della nuova legge elettorale Italicum

Si tratta di una nuova legge elettorale la quale, se venisse approvata ( fatto che sembra ormai senza dubbio), entrerebbe in vigore il primo luglio 2016.

La nuova legge è un sistema proporzionale con un premio di governabilità che assicura la maggioranza assoluta al partito che vince le elezioni, il quale, per ottenere il suddetto premio dovrà superare la soglia del 40% del consenso; se ciò accadesse il partito vincente riceverebbe ben 340 seggi ( il 55% del totale ). Se nessun partito dovesse superare il 40%, allora i due partiti più votati si sfideranno in un ballottaggio per decretare l'assegnazione del tanto ambito premio, che però stavolta corrisponderà al 53% dei seggi. Sono questi i provvedimenti più significativi dell'Italicum.

Ma ci serve o no?

Tutto molto semplice e chiaro, ora però una domanda sorge spontanea: l'Italia ha davvero bisogno con così tanta urgenza di una nuova riforma elettorale ?

Se pensiamo all'attuale condizione del nostro "Bel Paese", che sembra ormai sprofondare senza sosta nel buio più profondo della crisi economica, la risposta sembra essere scontata: NO ! A pensarci bene infatti, se andiamo ad analizzare tutti gli attuali e spinosi problemi che affliggono l'Italia, ci vengono sicuramente in mente mille altri provvedimenti che sarebbero molto più urgenti ed importanti rispetto ad una nuova riforma elettorale.

Tra la disoccupazione che cresce a ritmi altissimi, soprattutto tra i giovani dove ha raggiunto cifre davvero spaventose, i vari scandali politici (Mafia Capitale, gli appalti truccati dell'EXPO e del MOSE, tanto per citare i più famosi ) le fabbriche in continua chiusura, i milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà, e più in generale l'intera economia del paese che stenta a decollare ( e che al contrario sembra procedere in retromarcia ), una nuova legge elettorale sembra davvero l'ultima cosa di cui questo barcollante paese ha bisogno.

E sembrano pensarla così anche molti schieramenti politici (che per una volta sembrano far collimare le loro idee con quelle dei cittadini) i quali, chi più e chi meno, si sono opposti, o meglio hanno cercato di farlo, all'approvazione dell'Italicum, ma nonostante ciò i loro sforzi sembrano essere stati vani, Renzi infatti non si è smosso per niente e, sicuro e fiero della sua maggioranza, sta continuando la marcia verso l'ambita meta, incurante delle critiche e senza guardarsi indietro. Tra i più fervidi sostenitori dell'apparente inutilità dell'Italicum, ci sono i deputati ( o meglio "cittadini", come essi stessi amano definirsi) del Movimento Cinque Stelle, i quali sottolineano che occorrono ben altre leggi per risollevare l'Italia, prima su tutte, e quella della quale vanno più fieri, è la loro proposta di un Reddito di Cittadinanza, un sostegno economico ai cittadini più in difficoltà del nostro paese, per ridare speranza e soprattutto dignità alla popolazione. Ma forse il governo Renzi ha altre priorità…