Nuova legge elettorale Italicum, Renzi batte tutti e spacca il Partito Democratico; anche Forza Italia è divisa: Brunetta contro Fitto e Verdini - Svolta storica per la politica italiana (l'ennesima degli ultimi 25 anni), ieri lunedì 4 maggio 2015 la Camera dei Deputati ha approvato l'Italicum come nuova legge elettorale per le elezioni politiche nazionali e come spesso accade per eventi di tale importanza ci sono state rotture sui vari fronti politici. Il Partito Democratico era ed è spezzato in due, con da una parte la maggioranza che appoggia il governo Renzi e quindi l'Italicum, dall'altra la minoranza Dem di circa 40-45 elementi (numeri forniti dallo stesso Pd) che ha votato NO.

In appoggio sono arrivati i sì di Scelta Civica, Pi-Cd e Ap, mentre le opposizioni di Forza Italia, Sel, Lega e Fratelli d'Italia hanno scelto per l'Aventino, cioè sono uscite dall'aula di Montecitorio e non hanno preso parte al voto. Forte spaccatura in Forza Italia con alcuni esponenti verdiniani e fittiani in rotta con la linea ufficiale del partito espressa dal capogruppo Renato Brunetta.

Sì all'Italicum, PD spaccato in due

Già si sapeva che il Partito Democratico che regge il governo Renzi è diviso tra una maggioranza che appoggia incondizionatamente o quasi le scelte del premier, vero fautore dell'Italicum seppur dovutosi piegare ad alcuni cambiamenti. Quello che non si sapeva e che dovrebbe far aprire un confronto interno al PD è che la minoranza DEM è cresciuta da un voto di fiducia all'altro, visto che l'Italicum ha preso 352 sì alla prima votazione di qualche giorno fa mentre è sceso ieri a 334.

Il PD ha 310 deputati, ieri assenti giustificati in 7, ma secondo i numeri forniti dal partito ieri hanno votato no 40-45 esponenti quando i DEM erano conteggiati 38 fino a poche ore prima.

Per la millesima volta negli ultimi mesi il dissidente Pippo Civati annuncia che non sosterrà più il governo Renzi e probabilmente uscirà dal PD per formare un suo gruppo autonomo.

Forza Italia si spacca pure sull'Italicum

L'altro partito che esce malconcio dal voto sull'Italicum, nuova legge elettorale italiana, è il partito di Silvio Berlusconi, ormai desaparecido dalla politica e che ha lasciato Forza Italia in preda alle fratture che mettono i fedelissimi come Renato Brunetta contro i dissidenti che si coagulano intorno agli ex delfini del Cavaliere Denis Verdini e Raffaele Fitto.

Forza Italia ha lasciato l'aula della Camera al momento del voto e si è unita al resto delle opposizioni "sull'Aventino" come annunciato in precedenza dal capogruppo Renato Brunetta, una scelta criticata come sbagliata e controproducente da fittiani e verdiniani; infatti una ventina di deputati azzurri restano in aula: alcuni a votare NO all'Italicum come ad esempio il fittiano Francesco Saverio Romano che dichiara "Resto in Aula, perché credo in una democrazia parlamentare avanzata; ritengo che questa sovranità del popolo che gli appartiene deve restare al popolo e il governo, anche sbagliando, deve poter fare il suo lavoro e le opposizioni non possono sostituirsi alle scelte del popolo", altri invece si astengono come il verdiniano Luca D'Alessandro.

Insomma, il vero vincitore della sfida sull'Italicum è Matteo Renzi, ancora una volta in grado di battere le opposizioni interne ed esterne, di dare un'immagine vincente di sè e del proprio governo agli Italiani, di portare avanti tutti o quasi i cambiamenti che ritiene importanti. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa davvero il popolo, la gente comune che va alle elezioni e sostiene i governi ed i partiti -sempre più implicitamente e da lontano, purtroppo.