Matteo Renzi ha sempre la tendenza ad ostentare ottimismo, ma il fronte politico sia italiano sia europeo continua a complicarsi. Il tema dei migranti è sempre più caldo e in Europa l'intesa pare essere in alto mare, la sentenza sulle pensioni ha dato una bella batosta al governo e il Pd potrebbe risentirne anche in termini di voti, e anche sul Ddl anticorruzione appena approvato il premier deve fare i conti con le polemiche dell'opposizione.

Immigrazione

Oggi Renzi ha dichiarato da Riga dove è in corso un vertice europeo: "C'è tutto lo spazio per trovare un'intesa, non sono preoccupato per questo" (Ansa).

In verità l'accordo europeo pare allontanarsi sempre di più, probabilmente a causa dell'opinione pubblica interna di ogni Stato che tende a non vedere di buon occhio l'arrivo di altri immigrati. La realtà, per quanto antipatica possa essere, è che la patata bollente è nelle nostre mani: intesa o no, è sulle nostre coste che i barconi continueranno senza dubbio ad arrivare, e il nostro Paese si è purtroppo dimostrato non molto preparato a gestire la situazione. Le trattive sicuramente continueranno, ma per il momento la situazione è ferma.

Pensioni

Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha rilasciato un'intervista a Repubblica, nella quale pronuncia delle parole che suonano come una polemica nei confronti della Consulta.

Una polemica molto velata ed educata, ma pur sempre una polemica. "La Corte Costituzionale sostiene di non dover fare valutazioni economiche sulle conseguenze dei suoi provvedimenti e che non c'era una stima dell'impatto" (Ansa) sostiene il ministro parlando della sentenza sulle pensioni. E continua auspiacandosi un dialogo maggiore tra Consulta, ministri, avvocatura e governo nel prendere decisione sugli argomenti che possono avere un impatto economico.

In un paese come il nostro, dove rieccheggiano ancora le parole di Berlusconi urlate irrispettosamente contro la Magistratura, quella di Padoan non è certo una dichiarazione molto furba dal punto di vista politico, soprattutto su un argomento che ha creato così tante polemiche. Renzi infatti, quasi a voler prendere le distanze, da Riga commenta: "Lavoriamo nel massimo rispetto e raccordo istituzionale: abbiamo rispettato la sentenza della Corte Costituzionale e ora si tratta di lavorare insieme perchè i segnali di ripresa, che ci sono, tendano ad irrobustirsi" (Ansa).

In realtà il problema è tutto fuorchè risolto, almeno secondo l'opinione dei pensionati che continuano con critiche e proteste e, in qualche caso, ricorsi.

Ddl anticorruzione

Ieri è stato approvato, come previsto, il Ddl anticorruzione, che tra le altre cose reintroduce il reato di falso in bilancio. Il provvedimento è considerato dal governo e dal Pd come un grande successo, i parlamentari hanno accolto con un lungo applauso l'approvazione della legge e anche Renzi ha tessuto le lodi del Ddl. Ma le opposizioni non sono d'accordo. Il movimento 5 stelle ha definito il provvedimento come "un'occasione mancata", in quanto le pene non sarebbero state inasprite sufficientemente, il falso in bilancio non sarebbe "vero" e non è stato inserito il daspo per i corrotti.

I pentastellati imputano questa debolezza del provvedimento all'accordo tra Pd e Ncd. Insomma, ogni volta che Renzi pensa di aver portato a casa un successo misurabile anche in consenso, c'è qualcosa o qualcuno che lo costringono a ridimensionarsi. Quanto costeranno queste polemiche al premier, saranno i risultati elettorali a dircelo.