Nonostante molti pensassero che il Premier avrebbe rimandato a dopo la tornata elettorale del 31 maggio la decisione su come rimborsare i pensionati che hanno subito il blocco della Legge Fornero per gli anni 2011 e 2012, Matteo Renzi con il Consiglio dei Ministri di ieri 18 maggio ha scelto la risposta immediata. Infatti, con il Consiglio dei Ministri, si è approvato un rimborso una tantum ai pensionati vittime del blocco degli scatti della perequazione da parte della Legge Fornero inserita nel Decreto Salva Italia del Governo Monti.

Le linee operative, come spiegate direttamente da Renzi, sono per un rimborso in base all'importo della pensione percepita, in unica soluzione con la pensione di agosto.

Per i pensionati con pensione fino a 1.700 euro lordi il rimborso sarà di 700 euro tondi. Per le Pensioni più alte, quelle per esempio da 3.200 euro al mese, sempre lorde il rimborso sarà intorno alle 200 euro. La soglia di 3.200 euro è l'ultimo scaglione per il quale il Consiglio dei Ministri ha stabilito un rimborso. Per le pensioni più alte infatti niente sarà rimborsato, almeno per il momento. Non sarà rimborsato quindi tutto il maltolto (almeno per il momento), perché per esempio ai pensionati da 1.700 euro la Fornero ha tolto più di 1.200 euro con il blocco, ma sicuramente è un primo passo.

Inoltre le pensioni ferme al 2011 resteranno tali. Il Premier non ha previsto un aumento dell'importo di pensioni ferme a prima del Decreto Salva Italia.

Queste pensioni avrebbero dovuto avere uno scatto legato all'aumento del costo della vita come indicato dall'Istat, ma a causa del blocco della Legge Fornero sono ferme all'indicizzazione del 2011. Da voci che trapelano, pare che si stia studiando un intervento che rivaluti queste pensioni a partire dal 2016. Il Premier nello spiegare questo intervento si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe attaccando sia le opposizioni esterne al partito che quelle interne.

Renzi ha detto a chi credeva che avrebbe rimandato la decisione per non rischiare di perdere consensi prima delle votazioni, che "chi Governa nell'interesse dei cittadini non può aver paura delle elezioni". Inoltre ha criticato coloro che chiedevano, dopo la sentenza della Consulta, di rimborsare tutto, accusandoli di essere corresponsabili della Fornero avendo all'epoca votato a favore della Legge e quindi a favore dei tagli.

Infatti la verità e che la Legge Fornero fu approvata quasi all'unanimità dal Parlamento di allora, quindi oltre che dai centristi di Monti, anche dal PD e da Forza Italia. I soldi per la manovra, ha dichiarato, che usciranno da quanto era stato messo da parte per i più poveri. Solo la Lega votò contro, mentre la Sinistra più radicale, i SEL di oggi, in quella legislatura era fuori dal Parlamento. Insomma un primo passo è stato effettivamente fatto, certo non è molto ma meglio di niente. Le opposizioni intanto parlano di elemosina, di operazione elettorale per lucrare consensi ecc. Sicuramente la storia non finirà oggi, ci attendono altre pagine ed altre polemiche.