Alla fine tutto si è svolto come da copione. Confermando come sia consuetudine, smentire se stessi nel panorama politico, senza vergognarsi nemmeno un pochino. Il governo incassa la fiducia alla Camera sull' Italicum. La stessa fiducia che non avrebbe mai posto perchè "le riforme non si fanno a colpi di maggioranza ma con un ampio consenso, twittava tempo addietro Matteo Renzi.

La minoranza PD si è dissolta manifestandosi in 38 parlamentari pronti a lottare con unghie e denti, invece sono usciti dall'aula, perchè il coraggio o lo si ha o nessuno può dartelo, mentre altri 50 votano a favore.

Perchè sono responsabili perchè sono riformisti. Non so se questo sia coerenza ed attaccamento al partito o alla poltrona ma di sicuro dovrebbero fare pace con il cervello. Dichiarando solennemente che pur votando la fiducia non credono che questo il sia il modo migliore di relazionarsi, hanno perso un occasione per stare in silenzio. Forza Italia è divenuta caso clinico, votando l'opposto di ciò che ha votato in Senato.

E' il contesto in in cui Matteo Renzi spadroneggia. Non esistono competitor ad oggi in grado di scalfire il premier. Non tanto perchè Renzi sia uno statista illuminato ma perchè sguazza nel mare della mediocrità assoluta, tra pentastellati nemmeno in grado di gestire un condominio e forzisti ancora in attesa delle resurrezione di Silvio Berlusconi e che al massimo come leadership alternativa propongono Raffaele Fitto.

Anche nel centrodestra i cuor di leone non sono di casa.

Il Presidente del Consiglio è un abilissimo comunicatore, in grado di valorizzare ogni scatola vuota. E' sufficiente portare a termine tre o quattro cose, per divenire esempio di concretezza. Il fare per il fare, senza andare troppo per il sottile . Anche se è piuttosto grottesco, dipingere la

riforma elettorale come una sorta di madre di tutte le riforme senza la quale non vi sarebbero progressi economici, sociali e via con altri fuochi d'artificio.

Con l'Italicum, ci si è allontanati definitivamente dalle scelte referendarie degli italiani. Le pluricandidature dei capilista (bloccati), permetteranno ancora alle segreterie dei partiti di pilotare la scelta finale su uno o l'altro dei secondi arrivati in lista. Gli eletti dei partiti esclusi dal premio di maggioranza saranno comunque i primi della lista, vanificando sostanzialmente altre scelte degli elettori.

Negare la possibilità di apparentamenti di lista al secondo turno è anche lontano dal modello che Matteo Renzi ha più volte citato, quello cioè delle elezioni comunali, sistema che funziona benissimo. E' evidente che a livello nazionale produrrebbe una forte mancanza di pluralismo (o entri nella lista o sei fuori) e conseguentemente di rappresentanza.

A voler essere pignoli, l'Italicum è stato discusso ad approvato da un Parlamento i cui membri sono stati eletti attraverso una legge incostituzionale. Forse in un mondo normale e perfetto, tutti questi parlamentari avrebbero rassegnato le dimissioni e saremmo tornati al voto con le legge elettorale precedente. Ormai abbiamo imparato che il costo delle elezioni vale quanto il costo della democrazia.