Ormai ci siamo quasi, fra due settimane ci si recherà alle urne per le elezioni 2015. Ad essere coinvolti dalla tornata elettorale di fine maggio saranno alcuni comuni italiani, per via delle elezioni amministrative, nonché 7 regioni d'Italia per il rinnovo del presidente e della giunta. A pochi giorni dall'apertura dei seggi elettorali, che ricordiamo sarà fissata a domenica 31 maggio 2015, possiamo iniziare a tirare le somme su quanto emerge dai sondaggi elettorali pubblicati. I dati sulle intenzioni di voto rivelano come il quadro sia ben delineato in alcune regioni interessate, mentre in altre la situazione è ancora in bilico e tutto potrebbe accadere.

Ad oggi sembrerebbe che vada una sola regione al centrodestra, mentre sono quasi certe quattro regioni al centrosinistra, le restanti due sono incerte.

Sondaggi elezioni regionali 2015: ultimi aggiornamenti sulle intenzioni di voto

Blu, ovvero terra di conquista del Cdx, sarebbe il Veneto, dove Luca Zaia (Lega Nord) ha un cospicuo vantaggio su Alessandra Moretti (PD), che molti dicono essere intorno al 10-11%. Partita dunque chiusa a vedere queste cifre, proprio come si profilerebbe in Toscana, Umbria, Marche e Puglia. Queste potrebbero essere tutte o quasi rosse, dato che il vantaggio dei candidati del Csx è in alcuni casi molto ampio, mentre in altri discretamente, ma con margine di sicurezza.

In Toscana, Enrico Rossi (PD) sembra avviarsi verso la riconferma, dato che il primo ad inseguirlo è Claudio Borghi (Lega Nord-Fratelli d'Italia) ed è praticamente doppiato. Nelle Marche la situazione è meno clamorosa, ma Luca Ceriscioli (PD) ha quasi il 15% di vantaggio su Gianni Maggi (M5S). Potrebbe verificarsi un bis per Catiuscia Marini (PD) in Umbria, nonostante il gap che la divide dal rivale Claudio Ricci (Forza Italia) sia soltanto di circa il 5%.

Riguardo alla Puglia, invece, la partita vede nettamente avanti Michele Emiliano (PD), che dovrà guardarsi le spalle da Francesco Schittulli (Fratelli d'Italia-Ncd), anche se il candidato fittiano è distante parecchio, circa il 20%.

Passiamo ora alle due regioni in bilico per queste elezioni. Si tratta di Liguria e Campania.

Nel primo caso è testa a testa fra Raffaella Paita (PD) e Giovanni Toti (Forza Italia), distanziati fra loro di neppure un punto percentuale. Situazione quasi simile anche nel secondo caso, dove Vincenzo De Luca (PD) ha un residuo margine su Stefano Caldoro (Forza Italia). Qualora dovesse riuscire a spuntarla il centrosinistra, si arriverebbe ad avere un risultato favoloso di 6-1, ma se invece la partita in terra ligure e campana dovesse essere assegnata al centrodestra, il risultato di 4-3 non farebbe certo piacere al premier Matteo Renzi, che ne uscirebbe sconfitto, dando così una spinta maggiore all'opposizione di Governo.