Quindici giorni di tempo: questo il lasso di tempo concesso da Matteo Renzi per trovare un accordo sulla Buona Scuola. C'è chi l'ha chiamata 'apertura al dialogo', c'è chi, invece, l'ha ribattezzato 'Ultimatum alla minoranza di sinistra'. Le distanze tra i due fronti sembrano essere incolmabili, soprattutto perchè, da una parte, viene chiesto che le centomila assunzioni dei docenti vengano 'scorporate' dalla riforma, mentre, dall'altra, il Partito Democratico continua a ribadire come la 'scuola non sia un ufficio di collocamento'.

Riforma scuola, Renzi scaricherà la colpa sulla minoranza di sinistra?

Matteo Renzi è costretto a vivere 'da separato in casa' con la sinistra, anche se quest'ultima è consapevole che, dal punto di vista politico, non si può certamente tirar troppo la corda. Il Presidente del Consiglio ha in mente un piano ben preciso: quello di addossare interamente sul 'groppone' della minoranza Dem la colpa della mancata approvazione della riforma della Scuola
Le assunzioni rappresentavano, infatti, il 'prezzo da pagare' per il governo, affinchè passasse il testo di legge e il premier ha intenzione di addossare completamente la responsabilità del blocco al gruppo di 'dissidenti'. 

DDL Buona Scuola: per Renzi, difficile trovare alleanze

Chi ha letto, infatti, le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio, in questi ultimi giorni, avrà colto i segnali di questa strategia: 'Voglio proprio vedere - ha continuato ad insistere Renzi - chi si prenderà la responsabilità di non far assumere centomila persone'. 
E' un ritornello che il leader del Partito Democratico ha 'canticchiato' più volte, ben consapevole che i numeri in Senato non ci sono più e sarà molto difficile trovare le 'giuste ma improvvisate alleanze dell'ultimo momento' come quella con la quindicina di senatori staccatisi da Forza Italia e facenti capo a Verdini.

Scuola, assunzione 100.000 docenti precari: i soldi, però, sono già stati messi da parte

Il fallimento della riforma viene dato per scontato ma Renzi non ne vuole uscire con le 'ossa rotte': se non altro, il governo riuscirà a risparmiare quei tre miliardi di cui ha parlato con orgoglio l'onorevole Puglisi, riferendosi al grande ma incompreso sforzo compiuto dal Partito Democratico. 
Peccato che nella legge di Stabilità 2015 sia già stata predisposta la copertura finanziaria necessaria per le nuove assunzioni che, con tutta probabilità, salteranno. A meno che non si ricorra all'assegnazione provvisoria...