Visto le continue indiscrezioni provenienti dall'inchiesta "Mafia Capitale" sembra ormai opportuno chiedersi se sia giusto un possibile scioglimento del Comune di Roma per infiltrazioni mafiose, quindi commissariamento e successive nuove elezioni.

Il Prefetto di Roma Gabrielli dovrà decidere se procedere o no presso il Ministero degli Interni con questa misura estrema, prima volta per una città capitale dell'Unione Europea, tutto questo come ben saprete è dovuto all'inchiesta "Mafia Capitale".

Sono poco meno di duecento gli enti locali sciolti per mafia in Italia, tra questi finora un capoluogo di provincia ossia Reggio Calabria, per il resto si tratta soprattutto di aziende sanitarie e comuni di nove regioni italiane: Campania, Calabria e Sicilia, che guidano la classifica, Puglia, Basilicata e Lazio, ma anche Lombardia, Piemonte e Liguria, ora la stessa sorte potrebbe clamorosamente toccare a Roma, dopo lo scandalo "Mafia Capitale"che sta travolgendo il consiglio comunale della città eterna.

Vorremo quindi spiegarvi come funziona lo scioglimento di un Comune per infiltrazioni mafiose e a chi tocca tale decisione, si procede secondo una legislazione che per ovvi motivi esiste solo in Italia, un consiglio comunale viene sciolto per mafia su proposta del Prefetto quando ci sono prove che vi siano collegamenti con la criminalità organizzata o forti condizionamenti sul consiglio comunale. Una volta avviata la procedura, il Prefetto ha tempo 45 giorni per decidere se andare avanti e a quel punto la richiesta di scioglimento arriva sul tavolo del Ministro dell'Interno che lo propone al Presidente della Repubblica, il quale emette il Decreto di scioglimento su cui però prima deve deliberare il Consiglio dei Ministri che porta al commissariamento per una durata che può arrivare fino a due anni, questa farraginosa e burocratica operazione probabilmente colpirà la Capitale d'Italia.

Il Prefetto Franco Gabrielli dovrà decidere entro luglio se proporre o meno questo provvedimento che per qualcuno è un percorso obbligato e necessario, per altri un salto nel buio a pochi mesi dal Giubileo straordinario, insomma sciogliere o no il Comune di Roma per mafia è una bella gatta da pelare.