Parliamo di politica e giustizia, ad un certo punto della storia del nostro paese, dopo che era iniziato il declino dell'era berlusconiana, si era creduto che finalmente giustizia e politica potessero trovare rapporti di normalità e non solo scontri e invece in questi ultimi giorni il nodo che lega assieme in maniera spesso drammatica la politica e la giustizia o meglio politici e magistrati ancora non si è sciolto. Forse Renzi un po' ci sperava quando è arrivato, quando ha dato il "game over" a Berlusconi, ma anche il suo Governo e anche il suo partito continua ad avere problemi importanti con la magistratura così come anche i suoi alleati di Governo, basta leggere qualche titolo dei giornali di questi giorni per capire come la politica sia sotto assedio da parte del fattore giustizia e come i magistrati influiscano sull'agenda politica del premier.

Insomma c'è qualcosa che non va come dicevamo qualche nodo che va ancora sciolto.

Rischia di rivelarsi come una miccia molto esplosiva per il Governo il caso del Senatore del nuovo centro destra Antonio Azzollini, per il quale la Procura di Trani ha chiesto gli arresti domiciliari, il Pd per bocca di Matteo Orfini ha dichiarato che sarà inevitabile votare si all'arresto, ma in questo modo l'alleanza di Governo con il partito di Angelino Alfano potrebbe pericolosamente scricchiolare e anche se il leader del NCD si è affrettato a precisare che giustizia e politica sono due piani differenti è evidente che questa vicenda potrebbe rendere più incerto il cammino della maggioranza. Dunque ancora una volta giustizia e politica si incontrano anzi si scontrano e anche Matteo Renzi si ritrova a dover fare i conti con le grane giudiziarie, dal caso di Vincenzo De Luca a quello di Azzollini passando per gli scandali di mafia capitale, sembra ancora essere la giustizia il tallone d'Achille di qualunque Governo.

L'esame della richiesta d'arresto per il Senatore del NCD potrebbe prendere via martedì 16 giugno e concludersi il 24 giugno, ad esaminare il caso dovrà essere la giunta per le immunità parlamentari, ma sarà poi l'aula di Palazzo Madama a dover decidere, tra i casi più recenti di voto per le richieste di arresto di parlamentari c'è quella di luglio 2014 nei confronti del PDL Giancarlo Galan che fu approvata a maggioranza e quella del maggio 2014 nei confronti del deputato PD Francantonio Genovese per il quale i DEM votarono compatti a favore dell'arresto.

Proprio invocando questo precedente ora il partito di Matteo Renzi dichiara che voterà si anche per l'arresto di Azzollini, il Pd tenendo questa linea rischia sul serio di mettere a rischio la maggioranza, resta il fatto che le questioni giudiziarie pesano ancora una volta sulla stabilità di Governo.