'Devo tornare a fare il Renzi'. Una frase eloquente, quella pronunciata dal Presidente del Consiglio che, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano torinese 'La Stampa', ha riflettuto sul momento politico particolarmente difficile che sta vivendo insieme al Partito Democratico.

Il premier parla senza mezzi termini di un Renzi 1 e di un Renzi 2, quasi come se si trattasse di un 'alter ego', di una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hide: 'Queste elezioni hanno indicato con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince: devo infischiarmene dei Fassina e dei D'Attorre, devo riprendere in mano il partito'.

Sconfitta PD, Renzi: 'E' colpa delle primarie'

Il presidente del Consiglio dà la colpa alle primarie che, in diversi casi, hanno imposto 'forzatamente' dei candidati inopportuni, perchè se è vero come è vero che alle elezioni si può perdere, in questo caso il Pd se l'è andata a cercare.

Bisogna tornare al Renzi 'prima maniera', dunque, anche se l'ex sindaco di Firenze rivendica quello che la 'seconda versione' è riuscita a fare sul piano delle riforme: 'Non siamo più i malati di Europa, l'immagine dell'Italia è molto migliorata' dichiara con fierezza il premier che sottolinea ciò che il governo è riuscito a fare negli ultimi mesi per il lavoro (riforma Jobs Act), sulla giustizia, per non parlare della legge sul divorzio breve e quella elettorale.

Renzi: 'Ora basta, devo riprendermi in mano il Partito Democratico'

Renzi vuole cambiare e tornare alle origini perchè è ora di dire basta alle accuse rivolte ai 'gufi' che gli remano contro. Il leader del Partito Democratico si rende conto che per recuperare il consenso dei suoi elettori, deve iniziare proprio dal suo partito: 'Devo tornare a fare il Renzi pure lì - ammette il capo del governo - Sì, ma devo farlo per davvero, aprire una discussione dentro al mio partito infischiandomene delle reazioni'.

Renzi deve cambiare, anche perché tra un anno c'è un'altra verifica elettorale, ancora più importante: si voterà, infatti, nelle grandi città come Torino, Milano, Bologna, Napoli e forse anche a Roma.

Proprio in merito ad un'eventuale votazione nella Capitale, il premier conclude dicendo che se torna Renzi 1, Marino deve cominciare a preoccuparsi.