Adriano Sofri non parteciperà alla riunione del comitato scientifico istituito dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di iniziare una discussione in merito alla riforma del sistema carcerario italiano. La riforma delle carceri finisce al centro delle polemiche ancora prima di partire dopo l'annuncio dei nomi chiamati a comporre gli Stati generali sull'esecuzione della pena, tra i quali compariva, appunto, quello dell'ex leader di Lotta Continua, condannato a 22 anni come mandante morale dell'omicidio del commissario Calabresi.

La nomina del ministro Orlando e la rinuncia di Sofri.

Secondo le intenzioni del ministro Orlando, Sofri avrebbe dovuto portare il proprio contributo alla discussione sulla riforma delle carceri intervenendo sul tema 'Cultura, istruzione e sport nel carcere', ma le dure polemiche nate dalla nomina hanno spinto lo stesso Adriano Sofri a rinunciare all'incarico.

Sofri ha comunicato la propria indisponibilità attraverso una lettera pubblicata sull'edizione online del quotidiano Il Foglio, col quale collabora. 'Ne ho abbastanza delle fesserie', ha scritto il giornalista, specificando, inoltre, che il suo intervento si è limitato ad una conversazione telefonica avuta con un giurista, in seguito alla quale era stato invitato a partecipare alla riunione per la quale, ha successivamente fatto sapere il ministro Orlando, non era previsto alcun compenso.

Le proteste dopo l'incarico a Sofri: Calabresi e Salvini.

Le reazioni alla nomina di Adriano Sofri come consulente del ministro per la riforma delle carceri, aveva suscitato l'immediata reazione del Sappa, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, che ha definito 'inaccettabile e inammissibile' la nomina di un ex galeotto quale esperto di carceri insieme a magistrati e giuristi, mentre spicca l'assenza di esponenti della polizia penitenziaria che operano quotidianamente in prima fila nella difficile realtà delle carceri italiane.

Sarcastico il commento affidato a Twitter dal segretario della Lega, Matteo Salvini, che si aspetta la nomina del comandante Schettino al Ministero dei Trasporti.

Ma la reazione che potrebbe aver avuto maggior peso nella rinuncia di Sofri all'incarico, potrebbe essere stata proprio quella della vedova Calabresi verso una scelta definita 'incomprensibile', mentre il figlio Mario Calabresi, direttore de La Stampa ha chiesto spiegazioni al ministro Orlando.

A nulla sono valse le precisazioni dello stesso ministro in merito a quella che non era una nomina, ma un semplice invito a partecipare ad una discussione insieme ad altre 200 persone. Il dibattito sulla riforma delle carceri sta per partire, e si preannuncia infuocato.