Il quadro politico si fa ancora più incerto dopo che il governo, ieri, è andato sotto in altre due occasioni al Senato, dopo lo 'scivolone' della Buona Scuola in commissione. A complicare ancora di più il percorso della riforma renziana, è arrivata l'autorizzazione a procedere contro Antonio Azzollini, senatore del Nuovo Centro Destra ma soprattutto presidente della Commissione Bilancio: proprio da qui dovrà passare a giorni il DDL di Renzi per l'approvazione. 

L'impressione è che sia in atto un tiro incrociato contro il Presidente del Consiglio: se da una parte, il tiro al bersaglio NCD sta indebolendo la maggioranza e il governo, dall'altra la minoranza di sinistra, dopo la riunione di lunedì sera della direzione PD, ha concesso solo una tregua al premier. 

Se la trattativa sul merito non andrà avanti o se Renzi non cambierà alcuni punti cruciali della riforma, difficilmente la riforma riuscirà a passare in Senato.

E allora, cosa potrebbe succedere?

DDL Buona Scuola, ultime notizie 11 giugno: Renzi rinvia tutto al prossimo anno?

Renzi potrebbe decidere di rinviare la Buona Scuola all'anno prossimo: lo ha riportato il quotidiano torinese 'La Stampa' che ha citato una fonte molto vicina al Presidente del Consiglio. Questo significherebbe, però, che anche le 100.000 assunzioni slitterebbero a settembre 2016, perchè il Presidente del Consiglio non sarà certo disposto a calare la testa di fronte alle pressioni della sinistra in merito al decreto urgente e ad hoc. Si tratta solo di un 'implicito ricatto' ai dissidenti, affinchè i ribelli si decidano a dire sì alla Buona Scuola oppure Renzi si è reso conto di un'inevitabile sconfitta? 

Riforma Scuola, il tempo stringe: o si chiude entro il 30 giugno o salta tutto

Una cosa è certa, il tempo stringe e come ribadito da Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico, bisogna fare in fretta altrimenti salta tutto.

Da lunedì prossimo, infatti, il testo della riforma passerà in Commissione Istruzione al Senato: anche qui, però, la maggioranza corre sul filo di uno-due voti e non è da escludere qualche altra sorpresa. 

E dopo le modifiche, il disegno di legge dovrà tornare alla Camera. I renziani, ormai, sono consapevoli che se non si chiude entro il 30 giugno, salta la riforma e, con essa, le assunzioni.