Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi non ha paura di fare la fine del glorioso Giulio Cesare, assassinato nel 44 avanti Cristo, in seguito ad una cospirazione ordita da un gruppo di senatori. 'La riforma della Scuola sarà legge entro metà giugno - ha tuonato il Presidente del Consiglio - e se l'ostruzionismo lo renderà necessario, chiederemo anche la fiducia al Senato. Chi pensa di sfruttare il risultato delle elezioni regionali per mettere un freno all'agenda del governo è avvertito: si va avanti ancora più determinati di prima.'
Riforma scuola ultime notizie 4 giugno: Renzi come Giulio Cesare?
I senatori che potrebbero assumere il ruolo dei vari Decimo e Marco Giunio Bruto sono quelli della minoranza Dem e, in particolar modo, i 'bersaniani' che hanno tutta l'intenzione di mettere i bastoni tra le ruote della macchina governativa.'Voglio proprio vedere se si assumono la responsabilità di far cadere l'esecutivo' questa è la frase con cui Renzi intende sfidare i suoi oppositori 'voglio vedere se ci provano proprio ora che migliorano le prospettiva di crescita del nostro Paese e che l'occupazione offre segnali importanti per la sua ripartenza'.
DDL Buona Scuola, Renzi e minoranza dem: il premier vincerà la partita?
Renzi con il coltello ancora dalla parte del manico? Tutto sommato, sì, perchè a pensarci bene prima di far cadere il governo sulla riforma della scuola, la minoranza dem dovrà soppesare bene le conseguenze di tale scelta.Un voto anticipato non porterebbe alcun vantaggio ai 'dissidenti' e, in più, Renzi ha già pronti i suoi 'assi da tirar fuori' nel caso in cui la riforma dovesse impantanarsi nella 'palude dell'ostruzionismo': il premier sa benissimo quando e come apportare le opportune modifiche, ma l'obiettivo è quello dell'approvazione del testo in 'originale' o, tutt'al più, addolcito da qualche emendamento irrilevante.
La riunione della Direzione PD, in programma lunedì sera, farà ancora più luce sulla situazione. La riforma della scuola deve passare, secondo i tempi indicati dal premier: poi dopo i ballottaggi delle regionali, ovvero dopo il 15 giugno, si penserà a come riordinare gli assetti del partito Democratico.
La riunione della Direzione PD, in programma lunedì sera, farà ancora più luce sulla situazione. La riforma della scuola deve passare, secondo i tempi indicati dal premier: poi dopo i ballottaggi delle regionali, ovvero dopo il 15 giugno, si penserà a come riordinare gli assetti del partito Democratico.
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