Il progetto è moltosemplice: trasformare la Turchia in una Repubblicapresidenziale. Per farlo, alle elezioni di oggi l'Assemblea deivotanti dovrà affidare i due terzi dei consensi al partitoAkp, un 10% circa compromesso attualmente dalla forza politicadel Hdp, ovvero il partito filocurdo vittima di unattentato due giorni fa durante il comizio del loro candidato,Selahattin Demirtas.



Le province cheandranno oggi al voto saranno 81, chiamate ad eleggerei 550 membri del Parlamento unicamerale. Per ottenere la tantoagognata maggioranza dovranno essere acuisiti 276 seggi (lametà dei deputati più uno).

Una realtà che verrà decisa nelleprossime ore da 53 milioni 765mila di cittadini con diritto divoto, più i 2 milioni e 867mila 658 turchi registratiall'estero e distribuiti in 54 paesi nel mondo. La giornata alleurne si preannuncia quindi, come per le altre nella fasepre-elettorale, piena di tensioni, e mentre alcuni parlano già diuna rivoluzione armata, il 7 giugno potrebberappresentare al contempo un colpo al cuore ed una data storica perla democrazia turca.



La sfida di Erdogan: una riformapresidenziale senza consultazioni



Il disegnocostituzionale avanzato dal Presidente della Turchia, RecepTayyip Erdogan, lascia molti dubbi sulla sua legittimità.Prevederebbe infatti la violazione di quei principi comunementeinalienabili nelle società occidentali dicui fa parte anche la Turchia: una magistraturaazzoppata, apparati di polizia rafforzati, accanimento serratosu internet attraverso la censura e limitazioni della libertà distampa.

Persino una "libertà vigilata" per la BancaCentrale, dopo l'irritazione di Erdogan per il taglio dei tassid'interesse lo scorso inverno.



Aspetti aspramentecontestati quindi da gran parte della popolazione turca, chein questi giorni ha risposto alla campagna elettorale diErdogan dandogli letteralmente "le spalle" con una catenadi foto sui social network.

Gran parte delle loro protestederiverebbe innanzitutto dall'ispirazione islamica del partitoAkp, la cui intenzione è appunto rendere l'Islam religioneufficiale in Turchia. Una proposta che forse ignora la sentenzadella Corte europea dei diritti umani, datata solo lo scorsofebbraio, che ha confermato in appello la bocciatura dei corsi diIslam obbligatori, tra l'altro imposti nelle scuole proprio dalgoverno dell'Akp.



Per arginare ilmalcontento della popolazione turca, Erdogan ha investito tutte lesue risorse in una massiccia campagna elettorale volta all'immagine,ovviamente sfarzosa ed imponente come il progetto politico cheintende portare a termine. Non solo nell'ultimo mese l'emittentepubblica turca Trt gli ha offerto l'80% delle sue reti,ma Erdogan ha volto a suo favore uno dei punti principali contestatidalla sua campagna, utilizzando Twitter e Facebook come megafoni delconsenso popolare ed investendo su un massiccio apparatocomunicativo e pubblicitario.



Un messaggio che arrivaforte e chiaro soprattutto dopo l'attentato di due giorni fa inpiazza Diyarbakir, durante il comizio del Hdp, in cui sonorimasti vittime 150 persone e morti 4 partecipanti."Ogni elezione nel nostro paese, in un certo senso, è unanuova guerra d'indipendenza", commenta Erdogan dal suoprofilo Twitter nella stessa giornata dell'attentato, "perchéla lotta per l'indipendenza e lo sviluppo sonoun processo continuo".

Dichiarazioni quindi insidiose chelasciano pochi fraintendimenti sulla responsabilità dell'accaduto, oche forse intendono solo commentarlo mantenendo comuque aperti moltiinterrogativi.



"Benedetto daAllah": il sostegno dei candidati all'Akp



L'attuale PresidenteErdogan, primo ministro della Turchia dal marzo 2003all'agosto 2014 ed eletto in carica dal 2014, tenterà quindi direalizzare il suo disegno riformista congiuntamente con il leaderAkp, Ahmet Davutoglu, che ricoprirà prossimamente la caricaprimo ministro dalle consultazioni popolari.



Secondo i sondaggi, AhmetDavutoglu avrebbe raggiunto nei giorni precedenti un consenso tra il40-44%. Quanto alle altre formazioni presenti in Parlamento,il partito repubblicano del popolo (Chp, kemalista orientato asinistra) risulta tra il 23 e il 30%, il partito di azionenazionalista (Mhp, estrema destra) tra il 14-18%.

Masull'attribuzione dei seggi sarà decisivo il "fattore"Hdp, il partito filocurdo che per la prima volta si presenta unito, enon come collezione di "indipendenti". I sondaggi per oralasciano la partita aperta: l'Hdp godrebbe di un consenso tra il 9,5e l'11,5%.



Sarà quindi Davutoglu arappresentare il progetto di Erdogan sulla Costituzione turca,sfidando Demirtas, leader del partito curdo Hdp, che proprioin questi giorni ha lanciato un appello agli elettori affinchédurante lo spoglio delle schede presidino i seggi, nel timore dibrogli da parte dei "ladri di voti". Infatti, unarecente indagine della università Koç di Istanbul haindicato che il 43% degli elettori teme scorrettezze nelprocesso elettorale.



Secondo i sostenitoridell'Akp, però, Erdogan non ha nulla da temere, anzi il progettoriformista che intende realizzare congiuntamente con Davutogluregistra afflati e dichiarazioni d'adorazione palesi sulla sua paginaFacebook, non escluso che venga monitorata o recensita tatticamentein vista dalle elezioni.



"Tutti i giornalieuropei sostengono di estraniarsi rispetto alla posizione del nostroPresidente", si legge per esempio, "non solo in quello chedice, ma anche nel sistema presidenziale che io condivido.Naturalmente, Herdogan ha a cuore la nazione e per questo lancia unaprovocazione con queste elezioni. Ma conta l'umanità che ilcandidato coltiva continuamente con le sue promesse elettorali.

Allah` ha autorizzato le sue proposte e lotta è apertada questo momento".



Come nel suo stile, chelo vede proprietario di una sfarzosa reggia di 1200 stanze peril modico costo di 400 milioni di euro sulle spalle dei cittadiniturchi, anche i suoi sostenitori non si sprecano in dichiarazionid'amore plateali per il Presidente Turco e la sua governance.



"Presidente, leirappresenta migliaria di cuori immacolati e ricolmi per fortuna! VOIsiete il leader turco che ci e' stato inviato. DIO RISIEDE NELLA SUALEGGENDA, da domani per noi sarà una nuova estate. Della giornatadel 7 giugno ne parleranno le generazioni future. Le Forzeoscure che covano sulla Turchia ANCORA UNA VOLTA faranno una finemiserabile...

TUTTO IL MONDO ISLAMICO È PRONTO AD INDOSSARELA CORONA, QUANDO SARETE l'UNICO LEADER DELLA TURCHIA NON islamica,dove DIO È 'IN FERIE".



Veri e propriincoraggiamenti a quella che sembra un'impresa secolare, undisegno mastodontico che sogna di sconvolgere gli equilibrigeopolitici in una delle roccaforti occidentali delBosforo.