E c'è un intero sistema in fibrillazione. Il mondo della Scuola, migliaia di lavoratori tra docenti e altro personale. I sindacati.
Accanto alle sigle tradizionali ne è nata un'altra, Illumin'Italia, Associazione nazionale popolo della scuola pubblica. "Il nostro slogan è: la scuola statale è un patrimonio nazionale da difendere", esordisce Margherita Franzese, docente e presidente dell'associazione. "L'aspetto più contestato del ddl sono proprio le 13 deleghe in bianco che contiene - evidenzia Franzese - . Tra queste, ovviamente, c'è molta materia sindacale. Molti punti che sono attualmente contenuti nel CCNL potranno, con atti unilaterali, essere cambiati. Si pensi in particolare alla chiamata diretta del personale concentrando i poteri nelle mani del preside. Siamo nel Paese della corruzione e della clientela - continua la presidente -, quanto sarà tirato per la giacchetta un dirigente per assumere un docente piuttosto che un altro? Ma non è più trasparente una pubblica graduatoria? I dirigenti con i quali in queste settimane ci siamo confrontati sono tutti preoccupatissimi e ribadiscono che le responsabilità più sono condivise e più le decisioni partecipate, più le persone lavorano bene".

C'è chi parla di riforma che va contro la scuola

Indignazione e preoccupazione, comunque, sono evidenti in tutti i comunicati e le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali di categoria. La Uil Scuola parla di "Provvedimento contro la scuola" e registra: "Forti tensioni nel personale alle prese con una sorta di sudoku. che genererà contenzioso. Sul precariato, un brutto errore di metodo che mette in ombra persino il numero di assunzioni. Nonostante il dissenso manifestato chiaramente con lo sciopero di 618 mila persone tra docenti e Ata, il parlamento approva ugualmente. Non è questa la via - sostengono dalla Uil - per dare qualità alla scuola italiana".

Per Snals Confsal: "E' una vergogna che Governo e Parlamento abbiano dato vita a una legge ignorando la voce della vera e unica buona scuola che è quella che lavorando quotidianamente ha salvaguardato tra mille difficoltà l'istruzione e la formazione nel nostro Paese".

Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, non usa mezzi termini: "Oggi (ieri, ndr) è stata scritta un'ulteriore pagina nera per la nostra democrazia. Il Governo - afferma Pantaleo -, in modo arrogante e autoritario, ha imposto l'approvazione di una legge che accentua le disuguaglianze sociali e territoriali, demolisce ulteriormente la scuola pubblica, cancella diritti e libertà, non risolve il problema della precarietà per docenti e ATA e riduce gli spazi di democrazia e partecipazione. Molte norme contenute nella legge sono di dubbia costituzionalità e anche questo aspetto andrebbe attentamente valutato prima della promulgazione della legge".

Arroganza contro l'istruzione 

Infine Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: "Quella approvata in via definitiva dall´Aula di Montecitorio è una riforma contro l´istruzione, imposta con arroganza da un unico partito che ha soltanto finto di ascoltare, ma in realtà è rimasto sordo per mesi al coro unanime di protesta sollevato da tutto il mondo della scuola. E si tratta dello stesso partito che, durante il governo Berlusconi, era sceso in piazza per contestare l´ex ministro Gelmini, affermando che la scuola era un bene comune e che, quindi, la riforma doveva essere condivisa".