La Sicilia è una Regione di grande importanza, spesso anticipa quello che succede nel resto del Paese. Proviamo a spiegare quello che sta accadendo in Sicilia. La Giunta Crocetta è ormai in aperta crisi, 3 assessori si sono dimessi nel giro di una settimana, l'ultima che ha annunciato le dimissioni è il fiore all'occhiello della Giunta Crocetta, Lucia Borsellino assessore alla sanità. La Borsellino ha gettato la spugna dopo l'inchiesta che ha portato agli arresti il medico personale di Crocetta, il chirurgo Tutino, che è accusato di avere operato in una struttura pubblica, facendo dei lifting al viso di sue pazienti private.

La Borsellino ha così fatto cadere l'ultimo tassello di un mosaico fatto di frizioni, liti, scontri che hanno costellato questi due anni e mezzo di Governo Crocetta. Il Presidente della Regione Sicilia viene eletto a fine 2012 con il 30% dei voti, con la lista del Megafono appoggiata in pieno dal Partito Democratico, perché il centrodestra era spaccato con due canditati che si erano divisi la scelta degli elettori. Il 30% raggiunto da Crocetta rappresentò in ogni caso il 50% dell'elettorato causa il forte dato dell'astensionismo in quelle elezioni.

Nell'assemblea regionale quindi Crocetta non aveva la maggioranza assoluta, ma riuscì lo stesso a metterla insieme con una serie di passaggi nel centrosinistra dal centrodestra e quindi fin dal primo giorno ha sempre vissuto una parabola politica molto complessa.

Dopo tanto tempo stanno venendo al pettine tutti i nodi, sostanzialmente il rapporto conflittuale fra il Partito Democratico e Crocetta sta cedendo definitivamente. Il Partito di Renzi è ormai in aperta rottura col Governatore siciliano, quest'ultimo ha attaccato duramente Davide Faraone, che è il sottosegretario all'istruzione nel Governo nazionale e leader dei renziani in Sicilia, a questo duro attacco, da parte di Crocetta, ha risposto il segretario regionale del Pd Raciti convocando una riunone del partito per questo sabato.

Dunque sabato potrebbe essere deciso in maniera definitiva il disimpegno del Partito Democratico nei confronti del Governo Crocetta.

Le prospettive sono però molto incerte, l'unica certezza, pare sia che il PD abbia l'obiettivo di tornare a prendere le redini della Sicilia in mano, senza la stampella Crocetta, anche eventualmente tornando a votare nel mese di novembre di questo 2015.