La norma regionale sulla riduzione delle indennità. Secondo quanto prescritto dal comma 4 dell'articolo 19 della legge regionale 30 del 2000, "le indennità e i gettoni di presenza possono essere diminuiti con delibera rispettivamente di Giunta e di Consiglio". Ciò vuol dire che, al di là delle dichiarazioni del primo cittadino di Augusta, Cettina Di Pietro, secondo cui a fine anno verrà costituito un fondo in cui ciascun amministratore racimolerà una percentuale delle proprie spettanze, in realtà la Giunta Municipale potrebbe (poteva) intervenire da subito e trovare le risorse necessarie al ricorso sulla piattaforma Oikothen.

La proposta. Deliberando infatti il taglio del 30% delle proprie spettanze a partire dal mese di luglio, la Giunta Municipale di Augusta avrebbe potuto (poteva) liberare dagli impegni di spesa per le proprie indennità e senza scomodare il civico consesso già 23.409,66 euro, frutto della somma del 30% dei sei mesi del Sindaco Cettina Di Pietro (6.987,97 euro), del Vice Sindaco Pino Pisani (3.843,37 euro) e dei quattro assessori Giovanniello, Schermi, Sirena e Suppo (12.578,32 euro). Queste somme potevano essere impiegate per impugnare il provvedimento relativo al rilascio dell'Aia alla società Oikothen, così come dichiarato dal movimento "Augusta Possibile".

L'esempio di un altro Comune. Non c'è alcun bisogno, infatti, che gli amministratori materialmente percepiscano le proprie indennità per poi riversarle per altri scopi.

Al contrario. La loro decurtazione incide sugli impegni di spesa che possono così essere già immediatamente variati secondo le finalità decise dalla Giunta Municipale. Solo per fare un esempio, con delibera di Giunta Municipale numero 68 del 9 ottobre 2013 la Giunta Municipale di Scillato decurtò del 30% le proprie indennità previste per ottobre, novembre e dicembre e non ancora percepite, utilizzando le somme provenienti dalla rinuncia per il servizio di refezione scolastica nelle scuole dell'infanzia. Volere, dunque, è potere.