Sul sito di Giustizia Amministrativa è possibile leggere la sentenza che in sostanza annulla il decreto con il quale è stata chiusa l'Ambasciata italiana nella Repubblica dominicana e, dunque, ne autorizzerebbe la riapertura. La sentenza, pubblicata il 20 luglio scorso, è pronunciata dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Terza Ter, nella camera di consiglio del 25 giugno.Proponenti il ricorso: Soc Casa De Italia Inc, Comite' Ad Hoc, Renzo Serravalle e Angelo Carmelo Viro.

Nelle pagine della sentenza, il tribunale amministrativo regionale smonta quelle che sono le tesi dell'avvocatura dello Stato che difende la Presidenza del Consiglio e i ministeri interessati, accogliendo le motivazioni addotte dai ricorrenti, soprattutto per quanto riguarda le questioni economiche.

Tra le altre cose, i giudici del tar, evidenziano che quando, è stata chiusa la sede a Santo Domingo ed è stata individuata come sede sostitutiva l’Ambasciata d’Italia a Panama, non si è tenuto conto che i due luoghi sono distanti 1500 chilometri e che gli unici spostamenti possibili, naturalmente, sono aerei, con logico aggravio di costi per il viaggio.

Ma soprattutto, precisa il Tar, come si fa a giustificare una soppressione per ragioni legate alla spending review quando la sede tagliata è la ventesima per importanza tra le 116 ambasciate italiane nel mondo?

Alla luce di questa sentenza, dice Maurizio Capozzo, portavoce della Associazione parlamentare italo dominicana, che ha seguito l'intera vicenda, si spera che il governo italiano ponga rimedio rapidamente a questo gravissimo errore. Singolare che non sia stata trovata una alternativain un momento storico in cui anche Cuba si affaccia sul mondo.