Da quando ha sostituito il padre Jean Marie alla guida del partito Front National, ha portato un clamoroso boom di consensi, mediante un ammodernamento del linguaggio e dei programmi, che ha attirato i voti di tanti moderati delusi e di tendenti all'astensionismo. Ha messo così in crisi l'Ump, il partito della destra moderata che è stato al Governo per diversi anni con Chirac prima e Sarkozy poi, da costringere quest'ultimo a riscendere in campo per guidarne nuovamente le sorti (e dalle ultime amministrative pare pure con discreto successo).

Parliamo ovviamente di Marine Le Pen, diventata anche una guida nell'Europarlamento dei partiti euroscettici, dei quali fanno parte anche la Lega Nord di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

In una intervista a Il Giornale, l'agguerrita Marine ha parlato del caso Grecia ma anche dell'Italia; in particolare, di cosa pensano davvero su di noi a Bruxelles. Rivelazioni che lasciano l'amaro in bocca e destano anche preoccupazioni. Vediamo cosa ha detto.

Il caso Grecia e la voglia di un Referendum anche in Francia

Secondo la Le Pen, l'Unione Europea 'se ne frega' della Grecia, mentre a loro ciò che sta davvero a cuore è che l'Euro resti in vita. Infatti, temono soprattutto che, una volta usciti, i greci stiano meglio senza Euro e con la loro vecchia Dracma. Diventando così un pessimo esempio per un sistema già odiato e contro il quale aleggia un progressivo scetticismo. Poi spera in un Referendum anche in Francia, come quello in Grecia o l'altro indetto in Gran Bretagna per uscire dall'Ue.

Nel frattempo, tratterebbe. Servirebbe insomma da spauracchio per la Merkel e gli altri.

Le parole preoccupanti sull'Italia

Immancabile poi un commento sull'Italia. Gli viene chiesto un parere sul fatto che Renzi non sieda al tavolo delle trattative e ritiene che per Bruxelles il nostro Paese 'non sia stato un buon allievo dei piani di austerità'.

Anzi, sostiene, sono certi che 'siamo noi il prossimo Paese che provocherà problemi'. Di qui la posizione marginale che ci spetta nelle trattative, data la scarsa considerazione che hanno di noi.

Per Bruxelles, dunque, dopo la Grecia ci sarà l'Italia. Tra i cosiddetti PIIGS, abbiamo superato in negatività pure Spagna, Portogallo e Irlanda