Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta è al centro di una bufera provocata, come spesso accade dal nostro paese, da un'intercettazione telefonica. Crocetta è stato registrato durante una conversazione con il suo medico Matteo Tutino, che si augura la morte di Lucia Borsellino. Crocetta si è autosospeso dalla carica.

I fatti

"Va fermata, va fatta fuori come suo padre" (ansa.it). Queste le parole pronunciate da Matteo Tutino durante una conversazione telefonica con Crocetta. La persona da fermare è Lucia Borsellino. Come si apprende dal sito dell'ansa, l'intercettazione in questione verrà pubblicata sul numero dell'Espresso in edicola domani e che è stata anticipata oggi sul sito del giornale.

Crocetta sostiene di non aver sentito Tutino pronunciare questa frase, forse a causa di un momentaneo oscuramento della rete telefonica. In effetti dalla registrazione della conversazione si apprende che il governatore della Sicilia non ha ribattuto in alcun modo alla frase del medico, questo fatto però non può bastare per salvare Crocetta dalla bufera che si è scatenata dopo la pubblicazione della conversazione. Il Pd chiede le dimissioni del governatore, Matteo Renzi ha chiamato Lucia Borsellino per esprimere la sua solidarietà. Crocetta si autosospende immediatamente, e commenta: "sono sconvolto. Provo un orrore profondo". Matteo Tutino è il primario dell'ospedale Villa Sofia a Palermo, ed è stato arrestato pochi giorni fa.

Le reazioni politiche

Tutto il Pd si schiera con Lucia Borsellino. Davide Faraone, sottosegretario all'istruzione considerato molto vicino a Renzi, ne chiede le dimissioni con un tweet per poter sostenere delle nuove elezioni. Grillo crea l'hahstag #crocettadimettiti. L'interessata, Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino assassinato nel 1992, ha dichiarato: "non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro".

Le parole pronunciate da Tutino sono molto pesanti, e certo suscita domande il fatto che si senta libero di pronunciarle al telefono con il governatore della Sicilia. Soprattutto perché questo è l'ennesimo scandalo che si abbatte sul Pd, che forse dovrebbe cominciare a fare una riflessione sulla scelta delle persone che decide di candidare sotto il suo simbolo.

Saranno ovviamente i giudici a ponderare se esistono o meno responsabilità penali di Crocetta, certo è che tutto questo non potrà che aumentare il distacco dalla politica che ormai dilaga nel nostro paese. A volte potrebbe sembrare che Matteo Renzi, che oltre premier è anche segretario, non riesca a tenere sotto controllo quello che succede nel suo partito. Se così fosse, il Pd non potrà che pagare il prezzo di queste disattenzioni al momento delle consultazioni elettorali.