Caso Marò, ultime notizie - La decisione del Tribunale Internazionale del diritto del Mare è arrivata oggi da Amburgo e respinge la richiesta fatta dall'Italia che sollecitava il rientro di Salvatore Girone dall'India e la permanenza di Massimiliano Latorre in Italia.Una parziale battuta d'arresto l'ha ricevuta anche l'india, dal momento che il tribunale ha anche deciso di interromperne la giurisdizione in materia."L'Italia e l'India devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria in essere e non intraprenderne di nuove che possano aggravare la disputa", questo il primo punto dell'ordinanza votata da quindici giudici contro sei dall'organismo internazionale delle Nazioni Unite.

Marò, sarà il Tribunale dell'Aja a decidere

Sarà il Tribunale Internazionale dell'Aja a decidere sul caso dei due maròritenuti colpevoli dell'uccisione di due pescatori al largo delle coste indiane nel febbraio 2012, per i quali per ora la situazione rimane immutata dovendo restare in India Salvatore Girone e non potendo trattenersi in Italia Massimiliano Latorre al termine del periodo necessario concesso per motivi di salute.Infatti il Tribunale del diritto del Mare "non considera appropriato prescrivere misure provvisorie riguardo la situazione dei due marine italiani poiché questo toccherebbe questioni legate appunto al merito del caso".

Così la richiesta fatta dall'Italia all'organismo internazionale, proprio a seguito del fallimento dei negoziati con l'India, ha ricevuto una secco no alle richieste avanzate per i propri fucilieri di marina e il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, non nasconde la propria delusione e dal meeting di CL di Rimini dichiara che "L'Italia sperava diversamente.

Avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto", mentre l'ambasciatore italiano ad Amburgo Francesco Azzarelloriferisce che l'italia vuole in proposito"rinnovare le richieste relative alla condizione dei fucilieri davanti alla Corte arbitrale".

Ora l'Italia e l'India dovranno presentare entro il 24 settembre "un rapporto di ottemperanza con le misure previste" dalla sentenza del Tribunale del diritto del mare di Amburgo.