Le vacanze stanno finendo e presto anche chi ci governa tornerà a lavorare. La riapertura delle Camere dopo la pausa estiva è prevista per il 9 settembre e quindi ormai prossima la riapertura dei lavori sulla prossima Legge di Stabilità. Oltre al capitolo pensioni, con una riforma tanto agognata quanto difficile da mettere a punto, ci sono altri temi caldi e di interesse generale che hanno bisogno ancora di una attenta discussione. Se per l’abolizione della Tas tutto dovrebbe filare liscio, almeno a sentir parlare Renzi, per gli sgravi fiscali e per il rinnovo degli stipendi statali, la situazione è ancora embrionale.

Niente più Tasi ma non per tutti

L’abolizione della tassa sulla abitazione principale trova tutti d’accordo e resta uno dei cavalli di battaglia del Premier Renzi, in perfetto stile Berlusconiano. Oltre alla Tasi, sembra ci sia l’intenzione di togliere l’IMU agricola ed anche quella sui capannoni metallici che da un pò di anni vengono equiparati ai beni immobili strumentali. L’unico dubbio o meglio, l’unico particolare che deve essere ancora messo a punto è se estendere a tutti l’esenzione Tasi o farla pagar a qualcuno. Sembra che stia prendendo piede l’ipotesi di lasciare l'annosa tassa per le abitazioni di lusso come ville e castelli. La manovra di abolizione dell’imposta per tutti costerà allo Stato, secondo le stime, circa 4 miliardi.

Se si escludessero le case di lusso, il risparmio per l’erario sarebbe esiguo e quindi si cercano vie alternative. Enrico Zanetti, esponente di Governo, nonché sottosegretario all’Economia, per esempio, crede che sia più logico ridurre le aliquote piuttosto che eliminare del tutto l’imposta. Sempre Zanetti spinge per rendere detraibile ai fini dell’Imposta sul Reddito, tutto l’ammontare dell’IMU pagata per gli immobili strumentali.

Rinnovo contratti per gli statali e bonus per le assunzioni

La sentenza della Corte Costituzionale ha salvato il Governo dal pagamento degli arretrati e di tutto ciò che il blocco degli stipendi voluto dalla Fornero ha tolto ai 3,5 milioni di dipendenti pubblici, ma di fatto ha sbloccato i contratti. Per via dello sblocco, il Governo è costretto a provvedere ad aumentare gli stipendi ai lavoratori statali anche in base agli aumenti che non ci sono stati durante gli anni di blocco.

Le trattative non sono ancora iniziate, ma il piano di Renzi e del suo entourage sarebbe quello di iniziare da gennaio 2016 con un piccolo aumento, nell’ordine tra i 450 e 500 euro annui per ciascun dipendente per poi provvedere agli aumenti più corposi dal 2017 e 2018. Per quanto riguarda invece la lotta alla disoccupazione ed i conseguenti incentivi alle assunzioni, l’Esecutivo pare disposto a prolungare lo sgravio di 18 mesi anche per l’anno venturo anche se si cercano misure alternative.