Mentre si continua a parlare di riforma pensioni e se applicare la tanto agognata flessibilità alla legge previdenziale italiana, in Parlamento un altro argomento tiene banco ormai da diversi mesi, in cerca di una soluzione. Parliamo della riforma della giustizia e, in particolare, delle modifiche da apportare sul tema indulto e amnistia. Si cerca di trovare una soluzione per l'applicazione dei quattro ddl, attualmente in discussione in Commissione Giustizia al Senato. Nonostante le parole del Papa, favorevole ad un atto di clemenza nei confronti della popolazione detentiva, il governo non riesce ad organizzare una nuova legge che possa modificare il sistema carcerario italiano.

Secondo Orlando non esiste più il problema del sovraffollamento carcerario

Relativamente all'argomento indulto e amnistia sembra non esserci un accordo politico all'interno dell'esecutivo neanche dopo l'appello effettuato da Papa Francesco nei giorni scorsi. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha evidenziato, in più di un'occasione, che non è necessario applicare le misure di indulto e amnistia, dato che l'emergenza carceri è stata già risolta. In realtà, si registrano, in quest'ultimo periodo, forti disagi nei penitenziari italiani mentre infuria la polemica sul l'applicazione di una norma che va ad aumentare il periodo di detenzione per una serie di reati a sfondo patrimoniale. La reazione di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, è piuttosto dura: 'Gli aumenti della pena nelle carceri per alcuni reati contro il patrimonio, votati nei giorni scorsi alla Camera, sono un fatto gravissimo'.

Gonnella teme una nuova sentenza negativa della Corte Europea

Ricordiamo che l'Associazione Antigone è impegnata, ormai da tempo, nella tutela dei diritti dei detenuti e, proprio questo provvedimento, secondo quanto specificato dal suo presidente, è proprio un attacco ai diritti della popolazione carceraria. In questo modo, si rischia di tornare al sovraffollamento carcerario.

'L'aumento dei detenuti è frutto di precise scelte politiche da parte del governo in carica'. Gonnella teme una sentenza, che potrebbe portare ad una nuova condanna da parte della Corte Europea dei Diritti Umani molto simile alla sentenza Torreggiani. Di tutt'altro avviso sono, ovviamente, i vari esponenti del governoe molti deputati della maggioranza. Tra questi, il deputato di Area Popolare, Alessandro Pagano, membro della Commissione Giustizia, il quale evidenzia che questa norma è a tutela dei cittadini e della loro sicurezza.