Gli italiani sono certamente più interessati alle nuove misure per il lavoro, alla riduzione delle tasse e alla riforma pensioni attese con la prossima legge di Stabilità 2016, ma le parole scritte in una lettera di Papa Francesco in occasione del Giubileo Straordinario riaccendono prepotentemente il dibattito sulle questioni legate alla giustizia e alle carceri, con particolare riferimento a misure straordinarie di clemenza come indulto e amnistia già peraltro in discussione in commissione giustizia a Palazzo Madama. Il Pontefice ha parlato di "una grande amnistia" da concedere ai carcerati nell'anno giubilare, così come fece nel 2000 Karol Wojtyla.

Indulto e amnistia, Renzi e Mattarella non commentano le parole di Papa Francesco

Tra le numerose reazioni politiche e istituzionali l'intervento del presidente del Senato della Repubblica. "E' venuto il momento - ha detto la seconda carica dello Stato commentando l'appello lanciato da Papa Francesco per un'amnistia nell'anno del Giubileo - che il Parlamento inizi ad affrontare questo tema. Il Parlamento - ha detto Pietro Grasso da New York secondo quanto riferisce l'Ansa - deve decidere se una legittima aspirazione della Chiesa possa diventare un fatto politico rilevante".

"In commissione Giustizia al Senato è già pronto un testo base", spiega in una nota il senatore Lucio Barani, presidente del gruppo Alleanza Liberalpopolare Autonomie, autore di uno dei quattro ddl per l'amnistia e l'indulto, il quale auspica che, "superati preconcetti strumentali ed ostruzionistici, il provvedimento - ha detto il senatore - possa approdare quanto prima possibile in Aula.

Magari le parole di Papa Francesco - ha aggiunto - contribuiranno a sbloccare l'attuale stato di impasse". "Quale relatore al provvedimento su amnistia e indulto - ha aggiunto il senatore Ciro Falanga (Ala) - ho già redatto da mesi un testo base in commissione Giustizia che esclude determinate fattispecie delittuose di particolare allarme sociale".

"L'idea di una grande amnistia la rifiuto con tutta la forza", ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ai microfoni di SkyTg24. E Forza Italia di Silvio Berlusconi, tradizionalmente favorevole a indulto e amnistia, sembra sempre più vicina, così come sull'emergenza immigrazione e la riforma delle pensioni, più vicina alle posizioni del Carroccio.

"Non è che - ha aggiunto - perché il Papa, che ci salva tutti, esci e delinqui". "Le amnistie si danno - ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un'intervista a Radio Radicale - quando si fanno le grandi riforme della giustizia, riforme della giustizia non ne vedo". Non sono ancora intervenuti dopo la lettera di Papa Francesco in una lettera al presidente del Pontificio Consiglio per l'evangelizzazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Mentre hanno fatto sentire la loro voce i ministri della Giustizia e dell'Interno, entrambi intervenuti alla Festa nazionale dell'Unità a Milano. "L'amnistia e indulto - ha commentato Andrea Orlando (Pd) - sono delle gigantesche lotterie.

Chi ci capita - ha aggiunto il guardasigilli secondo quanto riporta l'Adnkronos - non sconta la pena per intero, mentre chi arriva dopo - secondo il guardasigilli - trova condizioni uguali a prima". "Il Papa - ha detto Angelino Alfano (Ncd) guida le anime e fa questo lavoro. Io che faccio il ministro dell'Interno ricordo - ha sottolineato - che dietro ogni condannato in via definitiva, c'è una vittima - ha sottolineato - a cui lo Stato deve rispetto".