Oggi si è conclusa con un "niente di fatto" la raccolta delle firme che la nuova formazione politica "Possibile" aveva organizzato per promuovere otto referendum; i più importanti dei quali riguardavano la riforma elettorale, la legge n. 52 del 6 maggio 2015, ovverosia l'Italicum, così soprannominata dal presidente del consiglio Matteo Renzi, che entrerà in vigore il 1° luglio 2016 e che prevede:

  • un premio di maggioranza al partito che otterrà almeno il 40% dei voti ed, in caso contrario, il ballottaggio tra i due partiti che avranno il maggior numero di consensi,
  • la formazione di "collegi plurinominali": con un decreto che sarà varato subito dopo l'entrata in vigore dell'Italicum, il governo suddividerà il territorio nazionale in 100 grosse porzioni ove i partiti presenteranno la lista dei candidati;
  • i capilista bloccati ovverosia eletti, nel caso il partito raggiunga il quorum, senza bisogno di ricorrere alle preferenze e la possibilità, di questi ultimi, di candidarsi al massimo in dieci collegi plurinominali;
  • la reintroduzione delle preferenze - al massimo due suddivise per genere;
  • la soglia di sbarramento del 3% per i singoli partiti.

Gli obiettivi dei promotori del referendum

I promotori dei referendum volevano eliminare il privilegio che la legge concede ai capilista; volevano che anch'essi si confrontassero con le preferenze come tutti gli altri candidati, e l'impossibilità di candidarsi in più di un collegio.

Il Parlamento, così, avrebbe potuto essere più indipendente dai partiti e i candidati più legati al proprio elettorato.

Ma l'intera legge è, secondo i promotori del referendum, da modificare: dal premio di maggioranza - che potrebbe raggiungere il 10%, una percentuale considerata altissima da "Possibile" - alle soglie di sbarramento, dalle liste bloccate alla formazione dei collegi plurinominali, ed è per questo che proponevano di eliminare l'intera norma ritornando al cosiddetto Consultellum, ovverosia alla precedente legge elettorale depurata dagli elementi anticostituzionali.

Giuseppe Civati, leader del movimento "Possibile", nel ringraziare su Facebook tutti coloro che hanno partecipato e aderito alla raccolta di firme, ha esortato a non abbattersi per il risultato ma, anzi, a proseguire nella battaglia.