Mentre sembrano cadute nel vuoto, sul fronte politico, le parole di Papa Francesco sull'amnistia e l'indulto per il Giubileo Straordinario, continuano a registrarsi disagi nelle carceri italiane e arrivano nuove norme che aumentano le pene in carcere per una sfilza di reati contro il patrimonio. "Gli aumenti di pena carceraria votati ieri alla Camera per una serie di reati contro il patrimonio - ha scritto in una nota stampa Patrizio Gonnella, presidente di Antigone - sono un errore grave".
Giustizia e carceri, novità alla Camera, Gonnella: no a leggi 'securitarie'
Si tratta di uno "scivolamento - secondo il rappresentante dell'associazione impegnata sul fronte della tutela dei diritti dei detenuti - verso ondate di populismo penale che ci potevamo ben risparmiare". Secondo Gonella, con le nuove misure introdotte, tornerà al sovraffollamento carceri irragionevole che ha già provocato per l'Italia una storica condanna, quella decisa con la sentenza Torreggiani dalla Corte europea dei diritti umani nel 2013. "I detenuti - ha detto Gonnella - non crescono per miracolo, il loro numero - ha sottolineato - dipende da precise scelte politiche e di leggi cosiddette 'securitarie'". La pensa diversamente la maggioranza di Renzi, che sul ddl penale sembra al momento andare unita.
"Finalmente gli inasprimenti di pena per i furti in appartamento e gli scippi - ha dichiarato il deputato di Area Popolare (Ncd-Udc) Alessandro Pagano - sono realtà. E questo - ha aggiunto il parlamentare componente componente della commissione Giustizia - grazie alla battaglia condotta da mesi da Area Popolare che ha portato avanti.
Una politica - ha sottolineato - a difesa dei cittadini e della tutela della loro sicurezza".
Indulto e amnistia 2015, nulla di fatto al Senato, attesa nuova convocazione
Secondo Patrizio Gonnella, invece, "la giustizia avrebbe bisogno di coraggio riformista e di - ha detto - cambiamenti epocali. Invece la demagogia - ha aggiunto il rappresentante di Antigone - è sempre pronta a colpire alle spalle".
Intanto, per quanto riguarda l'esame congiunto dei quattro ddl per amnistia e indulto in discussione in commissione Giustizia a Palazzo Madama questa settimana si registra un nuovo nulla di fatto nonostante le parole del Pontefice che ha auspicato misure di clemenza generale per i carcerati in occasione dell'anno giubilare. Con molta probabilità i 4 disegni di legge, ci competenza parlamentare e non governativa, saranno reinseriti nel programma dei lavori della prossima settimana, anche se ancora si attende la convocazione ufficiale. Su indulto e amnistia, in ogni caso, non c'è il via libera da parte del governo né del premier e segretario del Pd Matteo Renzi che ancora non ha nemmeno commentato l'appello di Papa Francesco per il Giubileo Straordinario della Misericordia lasciando ai ministri della Giustizia e dell'Interno, Andrea Orlando e Angelino Alfano, l'onore e l'onere della risposta. "Non servono amnistia o indulto, è già risolta l'emergenza carceri", ha detto il primo. "Misure di clemenza, ma più certezza della pena", ha specificato il secondo.