La legge del 2014 parla chiaro: a partire dal 2017 i partiti dovranno fare a meno dei rimborsi elettorali e da quel momento finanziarsi solo con il 2X1000o con donazioni private. Fino a quella data però potranno ancora contare sulfinanziamento pubblico ai partiti a patto che i rendiconti inviati dai tesorieri ottengano il nulla osta della commissione di garanzia controllo e trasparenza. Detta più semplicemente i partiti prendono i soldi dallo Stato solo se i bilanci risultano in regola dopo una dettagliata verifica di entrate e uscite, spesa per spesa e scontrini alla mano.

Il testo di legge Boccadutri

Succede però che il lavoro che la commissione deve affrontareè immenso, con 48 partiti da controllare e 5 addetti alla supervisione in tutto. Così la revisione, nonostante l'appello lanciato già un anno fa, non si può fare. La commissione allora chiede ma non ottiene un rinforzo del personale, è il 30 giugno: getta la spugna! Con i partiti sull'orlo del fallimento la tentazione di molti a questo punto è di ignorare la legge è distribuire quindi i soldi ugualmente alle formazioni politiche, anche in assenza di controllo. Ma da una veloce verifica viene fuori che proprio non si può fare e allora prende vita il testo legislativo Boccadutri, che tra emendamenti aggiunti e modifiche in aula, stabilisce che non sono più necessarie le verifiche dettagliate delle spese (quelle con gli scontrini) e che ai partiti per avere il rimborso basterà la semplice regolarità del bilancio.

Finanziamento mai eliminato!

Ma non finisce qui! Visti i tempi ristretti, il testo decide anche che peri rimborsi 2013, la scadenza di presentazione dei bilanci è a 30gg dall'approvazione della legge, passati i quali, i soldi arriveranno comunque, salvo poi sanzioni successive. Il documento legislativo viene votato alla Camerache lo approva con 319 si, 28 astenuti (tutti di Sel) e 88 no (quelli espressi dal Movimento 5 stelle) e così sono liberi 45 milioni di euro per i partiti.

Le delibere portano nelle casse dei partiti un bel po' di milioni: 8 al Pd, 6 a Forza Italia, più di uno a Scelta Civica e una successione di dubbi da sciogliere! È giusto, dopo aver subordinato i rimborsi ad una legge sulla trasparenzadei conti, concederli grazie ad una nuova legge che di fatto attenua se non addirittura annulla i controlli? Dopo che gli italiani con il referendum del 1993 hanno abolito il finanziamento pubblico ai partiti, è normale che se lo ritrovino ancora sotto forma di rimborsi?