Non hanno sortito l'effetto sperato dal presidente della commissione diritti umani a Palazzo Madama le parole del Pontefice sulla "grande amnistia" per i detenuti in occasione del Giubileo Straordinario. "A 48 ore dall'appello di Papa Francesco per 'una grande amnistia' - ha detto il senatore Luigi Manconi (Pd) - l'intera classe politica italiana risulta ammutolita". Come si ricorderà, il parlamentare è l'autore del primo dei 4 disegni di legge per amnistia e indulto presentati al Senato subito dopo la sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che condannò l'Italia per il sovraffollamento carcerario contro il quale anche l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiese al Parlamento l'approvazione di provvedimenti urgenti e straordinari di clemenza generale previsti dalla Costituzione italiana.

Appello del Pontefice per l'amnistia, Manconi: politica ammutolita

In realtà, nelle ultime 48 ore di interventi politici ne sono arrivati a decine, ma in effetti non c'è la tanto auspicata svolta. Mentre si attende la presa di posizione del premier Matteo Renzi e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella non può non essere sottolineato l'intervento tempestivo del presidente del Senato Pietro Grasso che ha auspicato che la questione sollevata dal Papa venga affrontata nelle aule parlamentari. In prima fila restano ovviamente i radicali con Marco Pannella che ringrazia il Pontefice, mentre i ministri dell'Interno e della Giustizia chiudono a ipotesi di leggi di clemenza che hanno certamente scarso gradimento tra l'opinione pubblica.

"A tutt'ora - ha sottolineato Manconi rilanciando il messaggio alle Camere di Napolitano dell'ottobre 2013 - non una riflessione nel merito, né una replica documentata. Non un'argomentazione razionale, né - aggiunto - una proposta alternativa".

Leggi straordinarie di clemenza, l'inversione di rotta di Forza Italia

Così come fu lasciato solo coi suoi appelli Giorgio Napolitano, e in un primo momento nel Giubileo del 2000 anche Papa Giovanni Paolo II, anche per Papa Francesco la politica sembra riservare la stessa sorte.

"Tutti papisti e moltissimi bacchettoni - ha detto presidente della commissione Diritti Umani - ma nessuno o quasi disponibile ad ascoltare le parole del Pontefice quando parla evangelicamente - ha evidenziato Manconi - di 'liberare i prigionieri'. Sulle parole del Pontefice si è espresso oggi anche sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova (Scelta civica) ."Vedremo - ha detto ai microfoni di Radio Radicale - quale effetto il richiamo del Papa sull'amnistia avrà sui politici e sui parlamentari che si autodefiniscono cattolici.

A un certo punto - ha sottolineato - c'è anche una questione di serietà nei confronti dell'opinione pubblica". E' radicalmente cambiata la posizione di Forza Italia. Mentre si resta in attesa di un possibile intervento di Silvio Berlusconi gli azzurri sembrano avvicinarsi sempre di più alle posizioni leghiste. "Con tutto il rispetto per il Papa - ha dichiarato in una nota Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato - un'amnistia o un indulto aumenterebbero i problemi di sicurezza per i cittadini comuni".