Più occupazione, per avere come risultato più redditi e a cascata, più, domanda, più consumi e infine maggiori investimenti. E' la vecchia ricetta dell'economia, mai disattesa, mai smentita dai fatti. Per uscire dalla crisi o anche per la crescita è necessario partire dal lavoro.

Ecco perché l'Unione Europea chiede all'Italia di puntare su una detassazione in materia lavoro più che sulle case.

L'Italia non è la sola

In realtà la Commissione di Bruxelles individua diversi Paesi che, insieme all'Italia, hanno un carico alto di tassazione sul lavoro, un elenco che mette in fila paesi come il Belgio, la Francia e l'Austria, insieme alla Repubblica Ceca e poi Lettonia, Ungheria, Romania, Portogallo.

E, in misura ridotta ma comunque rilevante al punto tale da entrare nel mirino della Commissione, ci sono anche la Germania, l'Olanda, la Finlandia e la Svezia tra gli Stati che ancora non hanno operato azioni decise per diminuire il carico fiscale che grava sul lavoro.

Dunque i fatti riportano una situazione che dovrà essere presa in considerazione dall'esecutivo Renzi e in modo particolare dal ministro Padoan, per il quale ottobre è un mese decisivo nella definizione del documento economico finanziario.