Resta nel programma dei lavori della commissione Giustizia di Palazzo Madama, nella settimana parlamentare che va dal 19 al 23 ottobre, la prosecuzione dell'esame congiunto dei ddl n. 20, 21, 1081 e 1115 degli atti del Senato che prevedono, seppur in forme diverse, la concessione di amnistia e indulto per i detenuti che non si sono macchiati di reati di particolare gravità sociale, come quelli legati alle associazioni a delinquere di stampo mafioso, all'omicidio, abusi e violenze su minori e via dicendo.

Giustizia, i quattro ddl per indulto e amnistia a Palazzo Madama

I quattro disegni di legge - che sono stati presentati come primi firmatari dei senatori Lucio Barani, Enrico Buemi, Luigi Compagna e Luigi Manconi - dovrebbero quanto prima essere unificati in un testo unico che dovrebbe essere preparato dai relatori Nadia Ginetti del Pd e Ciro Falanga di Ala ma del quale ancora non c'è nessuna traccia. La questione carceraria è in questi giorni tema di grande attualità soprattutto per l'interessamento di Papa Francesco che in una prima lettera aperta ha già auspicato la concessione di una "grande amnistia" in occasione dell'anno del Giubileo straordinario e misericordioso. Il Pontefice, dopo la prima lettera, dovrebbe rilanciare l'appello in maniera solenne in occasione dell'apertura ufficiale del Giubileo, l'8 dicembre.

Cosa prevedono le misure straordinarie di clemenza generale

L'indulto e l'amnistia, di cui si discute ormai da più di due anni dopo la sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia per il sovraffollamento carceri e il messaggio alle Camere dell'ex presidente della Repubblica a cui hanno fatto seguito le presentazioni di 4 ddl al Senato, sono delle misure straordinarie di clemenza generale ad efficacia retroattiva previste dall'articolo 79 della Costituzione italiana.

L'indulto consiste praticamente in uno sconto parziale o addirittura totale della pena; oppure la pena può essere commutata con una sanzione meno afflittiva. Mentre la misura straordinaria dell'amnistia estingue direttamente il reato, lo Stato sostanzialmente decide di non perseguire più alcune tipologie di reato portando di fatto all'estinzione dello stesso.

Riforme, ddl Boschi alla Camera: quali novità su amnistia e indulto

Attualmente, per l'approvazione di entrambi i provvedimenti, che naturalmente non vanno approvati necessariamente in coppia, è necessaria la maggioranza dei due terzi dal Parlamento. Prima le due misure, così come la grazia, venivano concessi direttamente per decreto dal Capo dello Stato. In futuro, secondo quanto prevede il ddl per le riforme costituzionali del ministro Maria Elena Boschi che ha già avuto l'ok del Senato ed è pronto per l'esame alla Camera, il potere legislativo su amnistia e indulto sarà esclusivamente dell'assemblea di Montecitorio.