Mai come quest’anno c’è grande attesa per la presentazione del nuovo programma economico annuale del Governo. La nuova Legge di stabilità vedrà i suoi natali domani 15 ottobre ed i punti di intervento sono talmente importanti che non si parla di altro. La manovra finanziaria per il 2016 interessa da vicino gli statali, i pensionati, gli agricoltori, i docenti e non solo. Le voci di corridoio e le interpretazioni date a dichiarazioni di esponenti del Governo, hanno buttato benzina sul fuoco delle polemiche che come sempre accompagnano una manovra così importante.

Inoltre, le forse troppo frettolose promesse fatte da Renzi durante il suo mandato a Palazzo Chigi, hanno parzialmente illuso molti che adesso probabilmente si devono scontrare con la dura realtà.

Quali sono gli interventi che si attendono

La manovra che scopriremo domani sarà probabilmente di quasi 30 miliardi di euro. Il primo snodo è anestetizzare le clausole di salvaguardia, cioè trovare i soldi necessari a non disattendere i patti con la Comunità Europea sul debito pubblico, senza dover necessariamente aumentare IVA ed accise che sono state date come Garanzia. Da Bruxelles si sono ottenuti alcuni sconti sui patti prima sottoscritti e perciò il Governo ha uno spazio dio manovra leggermente più ampio.

Nella finanziaria ci saranno l’abolizione di TASI ed IMU agricola, riduzione dell’IRES e sospensione dell’IMU sui cosiddetti imbullonati, beni strumentali fissati al suolo che venivano equiparati a immobili aziendali secondo le regole dell’Imposta Municipale Unica. Il Governo dovrebbe stanziare in manovra, 500 milioni per indicizzare le Pensioni e 300 milioni per gli stipendi degli statali.

Questi ultimi due interventi sono quelli che provengono dalle sentenze della Corte Costituzionale sui blocchi voluti da Fornero e Monti con il Decreto Salva Italia. Per le Pensioni, non ci sarà la tanto agognata flessibilità, ma ci saranno interventi per opzione donna ed esodati. Non ci dovrebbe essere niente per il contrasto alla povertà, ma dovrebbe essere confermata la decontribuzione per le aziende che assumono con contratti fissi perché questo progetto ereditato dalla precedente finanziaria era di durata triennale.

Proteste in tutta Italia

Le piazze sono colme di cittadini che dimostrano il malcontento per le promesse non mantenute. Presidi di esodati a Sassari e Cagliari davanti le Prefetture, donne in piazza a Firenze, Mantova e così via. Tempi duri per il Governo chiamato a mettere in piedi una manovra finanziaria difficile e con le casse vuote. L’eredità della Fornero da mettere a posto, i Giudici della Consulta che hanno aumentato i problemi e la crisi di lavoro sono montagne difficili da scalare. Adesso anche le Forze dell’Ordine scendono in piazza a chiedere giustizia sempre per l’adeguamento degli stipendi sancito dalla Corte Costituzionale, stipendi che sono tra i più bassi d’Europa. Domani è previsto il sit-in a Piazza Montecitorio, iniziativa lanciata dalle sigle sindacali di Polizia, Vigili del Fuoco, Forestale e Polizia Penitenziaria.

Oltre che l’adeguamento di contratto, il presidio mira a mettere in luce la carenza di organico ed il suo invecchiamento per quanto riguarda i Vigili del Fuoco, la situazione precaria delle carceri italiane e la soppressione del corpo della Guardia Forestale.