Il Senato ha approvato ieri la riforma costituzionale che, secondo quanto previsto, tornerà alla Camera per concludere il primo passaggio, secondo quanto previsto dall'articolo 138 della nostra Costituzione. Nessuna sorpresa con 179 sì (PD, verdiniani, tre senatrici vicine a Tosi oltre ai dissidenti di Forza Italia, Riccardo Villari e Bernabò Bocca), 17 NO e 7 astenuti.

Quali sono i punti più importanti del disegno di legge del ministro Maria Elena Boschi, quali saranno le principali novità e cosa cambierà dal punto di vista legislativo? Vediamolo insieme.

Senato, riforma Renzi-Boschi: ecco cosa cambierà

I senatori passeranno dagli attuali 315 a 100. Di questi, ventuno saranno costituiti dai sindaci delle grandi città, mentre 74 saranno consiglieri regionali, tutti scelti dai cittadini in occasione delle elezioni. I restanti cinque componenti verranno nominati dal Presidente della Repubblica e potranno restare in carica per sette anni.

Un altro aspetto importante è quello costituito dal nuovo ruolo della Camera: infatti, dopo la trasformazione del Senato, la Camera dei Deputati rappresenterà l'unica assemblea chiamata a votare la fiducia al governo. All'interno dell'altra aula parlamentare non cambierà nulla: rimarranno i 630 deputati, eletti a suffragio universale.

I nuovi senatori potranno godere della stessa immunità parlamentare dei deputati: non potranno, pertanto, essere soggetti ad arresto o sottoposti ad intercettazione, senza che il Senato autorizzi il procedimento.

Riforma nuovo Senato: le altre novità

I cento senatori parteciperanno all'elezione del Presidente della Repubblica, unitamente ai deputati: inoltre, provvederanno a scegliere due dei quindici giudici che comporranno la Consulta.

La nuova riforma del Senato prevede, altresì, l'abrogazione del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) presente nella Carta Costituzionale sin dal 1948, oltre alla cancellazione delle province dalla Costituzione stessa: quest'ultimo rappresenta un atto necessario per procedere all'abrogazione definitiva.

Per quanto riguarda il ruolo legislativo, il nuovo Senato avrà competenza piena solo in merito alle leggi costituzionali e alle riforme costituzionali.

Verrà concessa la facoltà di chiedere alla Camera la modifica riguardante le leggi ordinarie, ma non vi sarà alcun vincolo di obbligatorietà, da parte di Montecitorio, di dar seguito a tale richiesta. Nel caso di leggi che si riferiscano al rapporto tra lo Stato e le Regioni, la Camera dei Deputati potrà respingere le richieste del nuovo Senato, ma servirà la maggioranza assoluta.