Il governo torna a dividersi su matrimoni omosessuali e adozioni. Il testo sulle unioni civili, a dispetto della promessa di Matteo Renzi, non sarà approvato in tempi brevi e questo perché non esiste un’intesa tra laici e cattolici. Al premier non resterebbe che forzare la mano e cercare i numeri per il via libera al di fuori della maggioranza. Sulla carta, infatti, SEL, Movimento 5 Stelle e buona parte di Forza Italia, potrebbero votare il ddl. Un’ipotesi certo non da escludere, ma che pregiudicherebbe il rapporto con Ncd di Angelino Alfano.

Il sì di Orlando alle adozioni

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è espresso in favore delle adozioni.

Un concetto incastonato in un ragionamento condivisibile: l’Italia ha il dovere di recepire quanto sancito dalla Corte di Strasburgo in materia di unioni civili. Un ritardo che il nostro Paese paga perché diviso tra ideologie e dottrine. “Unioni civili e matrimoni sono due cose completamente diverse” ha sottolineato il Guardasigilli che ha poi evidenziato l’incompatibilità di Alfano su questi temi. È sulle adozioni che però ha spiazzato tutti: “Voterei sì perché trovo ragionevole che quando uno dei partner ha un figlio da un precedente matrimonio, il bambino possa diventare a tutti gli effetti figlio della coppia”. Immediata la replica di Alfano: “Ogni bambino deve avere un padre e una madre e su questa cosa non si può scherzare”.

A fargli eco Renato Schifani: “Orlando avrebbe fatto bene a non entrare nel dibattito”.

Resiste il sostegno di SEL

Sull’ok al ddl Cirinnà il Pd potrà contare sui numeri di Sinistra Ecologia Libertà che però punta a integrare il testo. “Abbiamo una posizione diversa - ha spiegato l’onorevole Celeste Costantino - perché avremmo voluto i matrimoni e non semplicemente sancire le unioni civili”.

“È chiaro che rispetto al clima che si respira in questo Paese e rispetto a una formazione parlamentare che non permette un avanzamento di questo tipo - ha proseguito - stiamo sostenendo un testo che non ci ritiene completamente soddisfatti ma che ci porta a fare un passo in avanti, in un’Italia bloccata agli ultimi posti in termini di diritti civili”.

“Abbiamo dato un sostegno al Senato che non è servito a molto - ha sottolineato Costantino - perché la vera intenzione del governo è posticipare il voto”.

Il problema è nel governo

“Aspettiamo di poter arrivare alla Camera - ha spiegato l’onorevole di SEL - per vedere se c’è la possibilità di modificare il ddl Cirinnà con il grande punto interrogativo delle adozioni che rimangono per noi irrinunciabili. Vedremo con la step child adoption se effettivamente il PD reggerà”. “Purtroppo con un esecutivo composto da democratici e Nuovo Centrodestra - ha denunciato la deputata - ogni volta che si cerca di fare un passo in avanti in tema di diritti civili, ci sono dei punti di vista antitetici che comportano al massimo compromessi a ribasso come è avvenuto sullo Ius soli”.

“L’Italia resta bloccata da rappresentanze cattoliche che non costituiscono più la realtà - ha concluso Celeste Costantino - e siamo così finiti con l’essere l’ultimo Paese in Europa a non aver legiferato su questi temi”.