Riprende oggi (giovedì 26 novembre) a partire dalle ore 16.30 l'esame del disegno di legge di riforme costituzionali che introduce anche importanti novità su amnistia e indulto, i provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva peraltro caldeggiati in questo periodo da Papa Francesco che auspica la liberazione di detenuti che non abbiano commesso reati di particolare allarme e gravità sociale come quelli legati per esempio alla mafia o al terrorismo. Nel testo del ddl riforme che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi si introducono delle novità sulle regole per poter legiferare su amnistia e indulto e non sulla loro applicazione, di cui invece si sta occupando la commissione Giustizia del Senato della Repubblica.

Riforme costituzionali, il ddl Boschi ricomincia il suo iter alla Camera

La riforma della Boschi prevede la potestà legislativa su indulto e amnistia sia esclusivamente della Camera dei Deputati e non del Senato della Repubblica come prevede attualmente la Costituzione.

Teoricamente, dunque, potrebbe essere più semplice varare le misure straordinarie di clemenza, anche se viene mantenuto l'obbligo dei due terzi del Parlamento. Ne passaggio a Palazzo Madama, sia alcuni parlamentari del Pd di Matteo Renzi che del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, hanno provato, con degli emendamenti, a reinserire la potestà legislativa dei senatori, ma non c'è stato nulla da fare, il testo è arrivato alla Camera, su questo punto, così come proposto dal ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento senza modifiche come è avvenuto su altri aspetti del ddl.

Indulto e amnistia tra le novità, sulla clemenza Costituzione cambiata

Per amnistia e indulto non potranno nemmeno essere indetti referendum propositivi introdotti nell'ordinamento e non potranno essere proposte leggi di iniziativa popolare.

Del ddl che revisione la Costituzione italiane ha parlato oggi in un'intervista al Sole 24 Ore, il ministro Boschi. "Nostro obiettivo riforme autoapplicative - ha detto - e leggi chiare per i cittadini". Non mancano gli interventi di altri gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione. "La scelta per le riforme - ha detto Rocco Buttiglione, vice presidente vicario del gruppo Area Popolare (Ncd-Udc) alla Camera - può rimettere insieme tutti i moderati veri, quelli che stanno con l'Europa e che non accettano come ha fatto Silvio Berlusconi - ha sottolineato in un'intervista al quotidiano Avvenire - la leadership di Matteo Salvini".