Manca veramente poco per realizzare quella grande coalizione che Francois Hollande ha auspicato per dare il colpo di grazia al califfato. La certosina opera di convincimento nell'intraprendere l'azione militare nei confronti dell'Isis sta dando i frutti sperati. Mentre Cameron è in attesa del via libera da parte dei deputati britannici per dare l'assenso ai bombardamenti aerei, è di oggi la notizia del cambio di rotta da parte di Angela Merkel. La cancelliera tedesca in un primo momento aveva escluso l'azione militare in Siria, ma dopo una riunione coi propri ministri è arrivata la clamorosa decisione di inviare i propri Tornado per unirsi a Russia e Francia nei combattimenti anti-Isis.

Dall'incontro Putin – Hollande viene fuori un'alleanza di ferro

Dopo la colazione con Matteo Renzi, Hollande è volato a Mosca per il vertice con Vladimir Putin. "La cooperazione con la Francia è un passo verso la creazione di una coalizione internazionale contro l'Isis" ha detto il capo del Cremlino. Putin ha anche avvisato il governo di Ankara, dopo l'abbattimento del jet ad opera degli F-16 turchi, "Chi usa i doppi standard col terrorismo ed è coinvolto in attività criminali con lo Stato islamico sta giocando col fuoco". Diplomatiche le parole di Hollande “Sono a Mosca con lei per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter attaccare questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace".

I due intanto hanno raggiunto un importante accordo, infatti Francia e Russia condivideranno le informazioni militari sulle operazioni in Siria.

Italia unica potenza europea che non parteciperà ai raid, ma al momento chi bombarda?

Conclusi i primi summit coi vari leader europei, e tenendo conto del ripensamento della Germania, tra i grandi d'Europa solo l'Italia resta fuori dall'intervento militare in Siria.

Renzi ha le mani leg ate per due ragioni:la prima a livello politico, nel Pd verrebbe mal digerito un intervento dei nostri caccia in Siria, ed al secondo posto l'imminente apertura del Giubileo che renderebbe Roma, e l'Italia, ancor più a rischio attentati. Al momento dunque sono cinque i paesi impegnati nei bombardamenti in Siria. Oltre agli USA, Francia e Russia, anche Australia e Canada, con 6 caccia, partecipano attivamente alla distruzione del califfato (Fonte Cnn).