Gli emendamenti sono delle proposte di modifica alla Legge di Stabilità che i Gruppi Parlamentari riconosciuti o quelli formati da almeno 40 onorevoli e senatori, possono presentare per il loro inserimento nella manovra. Il tempo sta per scadere, il 14 novembre è l’ultimo giorno utile per la loro presentazione, ma in questi giorni ne sono arrivati già alcuni molto interessanti. La minoranza del PD, il partito del Premier Matteo Renzi ne ha messi in cantiere una decina. Eccone i contenuti più rilevanti in attesa che vengano analizzati e discussi alle Camere.

Contratto statali, LEA, Sud ed IVA

La minoranza interna al Partito Democratico sta spingendoper ampliare l’entità di denaro stanziato per far fronte al rinnovo dei contratti per i lavoratori del pubblico impiego. Questo in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale su blocco della perequazione della Legge Fornero. Nella Legge di Stabilità sono stati previsti 300 milioni da dividere tra gli oltre 3 milioni di dipendenti statali. Le cifre parlano di aumenti di pochi euro per ciascun lavoratore tanto da aver scatenato proteste e polemiche che porteranno anche allo sciopero generale di fine novembre. Per i presentatori di questi emendamenti, sarebbe necessario stanziare almeno il doppio di quanto già inserito, quindi almeno 600 milioni per gli aumenti, che si avranno con la prima busta paga del nuovo anno.

Aumento dei fondi stanziati nel settore sanità per i nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) ed accesso a tutti i cittadini ai farmaci considerati innovativi ed a quelli per la cura delle malattie cosiddette rare. Per il Mezzogiorno, si chiede di lasciare anche per il 2016 lo sgravio fiscale per le nuove assunzioni,così come è stato per il 2015.

In parole povere si punta a confermare la cifra di 8.060 euro di sconto previsto per chi assume nuovi operai. Capitolo delicato anche la lotta all’evasione fiscale, soprattutto quella sull’Iva che costa 40 miliardi di minor gettito all’anno. Necessario l’obbligo di trasmissione telematica dei “dati di interesse” direttamente al Fisco.

Regioni, Tasi, contante e pensioni, i nervi scoperti della Legge

Punti delicati e contestati della nuova manovra finanziaria sono la riforma delle Pensioni, o meglio, la mancata presenza di questa riforma nel testo di legge. Si chiede di inserire in Legge di Stabilità una flessibilità in uscita, anche sperimentale, con provvedimenti per coloro che lasciano il lavoro per assistere familiari disabili. Disco verde per l’abolizione della Tasi, ma questa deve restare per le case di lusso che evidentemente appartengono a cittadini più benestanti, meno bisognosi di aiuto ed a cui è più logico chiedere un sacrificio. Si chiede di eliminare dal testo di Legge l’innalzamento al tetto del contante che sale a 3.000 euro.

Oltre che agevolare l’eventuale evasione fiscale, l’innalzamento della soglia massima di utilizzo del contante è un assist al riciclaggio di denaro. I tagli alla sanità, l’abolizione dei balzelli sugli immobili, interessano gli Enti Locali, come per esempio le Regioni, a cui di fatto, vengono tolti soldi da utilizzare per i servizi essenziali. Il minor gettito che arriverà nelle casse sia come trasferimenti dallo Stato che come incasso per le imposte, sarà penalizzante per i cittadini a cui potrebbero venir meno servizi pubblici molto importanti.