Dopo le difficili dimissioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, e lo scandalo del presidente della regione della Campania De Luca, e con la Francia in guerra contro l’Isis, il sondaggio Emg realizzato per il TgLa7 ha mostrato la perdita lenta ma significativa dei consensi del Pd di Renzi che scende al 30,8%, stabile il M5S al 27,6%, la Lega Nord al 15,1%, FI al 12%, FdI al 4,9%, Sinistra italiana al 3,5%, mentre scende sotto la soglia Area Popolare (Ncd-Udc) al 2,8%.

Ballottaggio: M5S vince al 52%

Tuttavia se si andasse al voto oggi con la legge dell’Italicumnell’incertezza della guerra contro il terrorismo e travolti dallo scandalo di Mafia Capitale, lo scenario politico potrebbe cambiare in modo significativo, almeno secondo i dati del sondaggio che hanno rivelato la vittoria di oltre i 4 punti percentuali del M5S al 52% contro il CSX al 48%, mentre nell’ipotetico ballottaggio con l’evanescente Destra moderata ancora senza leader, vincerebbe la coalizione del CSX al 52,3% contro il listone del CDX al 47,7%.

Demopolis: il Pd di Renzi regna sovrano

Mentre secondo i dati dell’ultimo sondaggio Demopolis reso noto da Scenari politici, il Pd di Renzi sta continuando a regnaresovrano al 32%, il M5S rimane stabile al 27,5%, la Lega Nord di Matteo Salvini al 15,2%, Fratelli d’Italia al 4,3%, Forza Italia in calo al 10,5%, Sel al 4,2%, e il Ncd di Angelino Alfano al 3,8%; inoltrele coalizionie i probabili listoni mostrano la vittoria schiacciante del CSX al 36,2% in crescita di 6 punti percentuali, il CDX al 30% e soltanto al terzo posto il M5S al 27,5%.

Sondaggio Ixè: la guerra e la sicurezza

Ad ogni modo dopo l’attentato dell’Isis a Parigi dello scorso 13 novembre il sondaggio Ixè realizzato per Ballarò ha mostrato le preferenze degli italiani riguardo alla sicurezza e alla lotta al terrorismo in Italia, e i dati hanno rivelato che il 52% degli intervistati non si sente al sicuro contro il 47% che si sente protetto, mentre l’1% non sa; e dopo l’ultimo attacco terroristico l’Italia è in guerra per il 56% degli intervistati, contro il No del 43%, l’1% non sa.

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