Tra le varie iniziative che stanno accompagnando, più o meno indirettamente,il lavoro dell’Intergruppo per la Cannabis Legale è senz’altro degna di nota quella che stanno portando avanti diverse associazioni antiproibizioniste. Si tratta di una carta dei diritti della cannabis rivolta a consumatori (di ogni tipologia) e coltivatori di marijuana.

La carta dei diritti dei consumatori e coltivatori di cannabis

Tra le ragioni che hanno spinto diverse associazioni (Free Weed, InfoShock Gabrio, Lab 57 Alchemica, Million Marijuana March Italy e Antigone) a redigere un testo da sottoporre alla classe politica affinché trovi attuazione nella realtà, c’è il medesimo principio che ha spinto Benedetto Della Vedova a dare vita all’Intergruppo Parlamentare per la Cannabis Legale.

Secondo i promotori, infatti, è necessario uscire da una visione unicamente ‘politica-economica’ della legalizzazione, preferendo una via ‘socio-culturale’ delle ragioni antiproibizioniste. I promotori, inoltre, considerano il testo da loro redatto sia un manifesto di consumatori e coltivatori di cannabis ma anche un punto di partenza affinché il rispetto dei diritti umani sia esteso anche a quelle che sono a tutti gli effetti delle scelte individuali senza danni per terzi. Consumatori e coltivatori di cannabis, dunque, non si sentono solo criminalizzati ma anche a tutti gli effetti discriminati da una società permeata di proibizionismo quasi secolare.

I punti su cui si fonda la carta dei diritti

La carta dei diritti della cannabis consta di sei pagine contenenti otto articoli aventi per oggetto:

  • Diritto di uguaglianza e sviluppo della personalità
  • Diritto all’autoproduzione e all’autoconsumo
  • Diritto alla costituzionalità legislativa
  • Diritto alla libertà terapeutica
  • Diritto alla ricerca
  • Diritto alla non discriminazione
  • Diritto a contrastare la criminalità organizzata
  • Diritto al libero associazionismo

Ognuno di questi punti è declinato sotto l’aspetto antiproibizionista sulla cannabis, dove non mancano continui riferimenti alla Costituzione Italiana e alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

In particolare, tra tutti i punti che sono consultabili sulla carta scaricabile in Pdf dai siti delle organizzazioni promotrici, è particolarmente urgente affermare quello alla non discriminazione. Ad oggi e anche in futuro con la legge in discussione in Parlamento, l’uso di cannabis sarà infatti ancora punito con discriminazioni sul luogo di lavoro e negazione di titoli abilitativi regolarmente conseguiti.

La legalizzazione pura e semplice senza una reale affermazione dei diritti a tutto tondo, insomma, rischia di essere un’operazione destinata a essere monca e la carta dei diritti può contribuire, se presa in esame dalla politica, a riempire un pericoloso vuoto che rischia di causare ulteriore disagio sociale e lavorativo.