Clima pesante e scambio di battute serrate. È quanto si è percepito ieri alla conferenza stampa di fine anno che, come di consueto, è stata tenuta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per fare il punto sulla situazione dell'Italia a fine di un 2015 piuttosto turbolento.Il clima tra Renzi ed Enzo Iacopini, presidente dell'Ordine dei Giornalisti (ODG), è stato piuttosto teso è costellato da diversi botta e risposta destinati quantomeno a fare riflettere. In apertura Iacopini ha illustrato la situazione di schiavitù nella quale i giornalisti italiani sono costretti ad operare.

Renzi: 'Se potessi abolirei l'Ordine oggi stesso'

Il presidente dell'ODG denuncia gli importi dellapaga media lorda annua dei giornalisti del nord/est d'Italia pari a 4920 euro; al sud la situazione non va meglio e i giornalisti lavorano per un solo euro ad articolo. Una situazione di schiavitù codificata dai contratti e destinata a peggiorare nel 2016. Da qui la proposta di Iacopini: non finanziare più con soldi pubblici gli editori che non garantiscono una paga dignitosa ai propri giornalisti.Matteo Renzi, però, non ci sta. Replica a Iacopini che non è possibile definire come schiavitù quella dei giornalisti, e sferra l'attacco all'ODG: 'Se potessi abolirei oggi stesso l'Ordine'. La conferenza continua, ma un nuovo battibecco impedisce la distensione del clima.

Renzi ammette di voler ritoccare le pensioni oltre i 2500 euro. Iacopini ribatte affermando che se per il Presidente del consiglio 2500 euro mensili non sono pensioni d'oro, allora 4920 euro lordi l'anno sono schiavitù.

I precedenti tentativi di abolizione

Ma Renzi non è il primo a voler depennare l'ODG. Già in passato ci sono stati tentativi di abolizione dell'Ordine da parte di diversi partiti politici.

Nel 1997, infatti, il Partito Radicale propose un referendum nel quale si chiedeva ai cittadini se abolire o meno l'ODG. Il 65,5% degli italiani accettò l'abolizione, ma il referendum non raggiunse il quorum necessario.Sempre nel 1997 l'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella propose di abolire l'Oridine dei Giornalisti, sostituendolo con il Consiglio superiore dell'Informazione.

Anche in quel caso la proposta di legge si concluse con un nulla di fatto.

La storia dell'ODG

Per completezza, un rapido accenno all'importante storia dell'Ordine dei Giornalisti. L'ODG nasce nel 1963 per sostituire l'albo dei giornalisti istituito dal Regime Fascista per controllare i giornalisti ed espellere dalla professione chi non era allineato con l'ideologia. Il suo compito è quello di controllare i requisiti di accesso degli aspiranti professionisti e garantire libertà di parola e di critica alla professione.