“La nostra decisione è una decisione obbligata: seguiamo le regole, seguiamo la correttezza istituzionale e seguiamo la democrazia, quindi non possiamo più stare nella cabina di regia, per come si è svolta quella precedente a quella di ieri tenutasi in Prefettura. Si discute del piano per Bagnoli rispettando le regole” – è il commento di de Magistris il giorno dopo la venuta di Nastasi a Napoli. E, continuando la sua riflessione sulle modalità di attuazione di questa cabina di regia, lancia un invito a Renzi: ”Il Presidente del Consiglio convochi una riunione con quelli che sono gli organi costituzionalmente previsti.

Il commissario Nastasi sta agendo al di fuori di un contesto di legittimità giuridica; quindi si convochi il Sindaco e il Presidente della Regione Campania”.

Questa è la risposta che non si è fatta attendere all’indomani della tappa napoletana della cabina di regia per il piano di attuazione della riqualificazione dell’area.

“Noi sentiamo storie che non esistono” – puntualizza il sindaco e specifica: ”Il Presidente del Consiglio che non conosce Napoli, che non la viene a visitare, che non si occupa dei problemi della città che non fa quello che dovrebbe fare secondo legge, annuncia via tweet che è iniziata la bonifica a Bagnoli, Noi siamo andati a verificare, ci stiamo muovendo e nessuno si è accorto che la bonifica è iniziata”.

“È un anno e mezzo che Renzi deve attuare il piano e non l’ha fatto, è un anno e mezzo che deve dare i soldi e non l’ha fatto ed è un anno che ci deve convocare per il piano che abbiamo presentato.

Noi non siamo quelli dei No, ma siamo quelli dei Sì”.

Il dialogo politico

Èlo stesso sindaco ad annunciare che cambia l’approccio e il metodo di dialogo con gli interlocutori: “Da domani, il nostro approccio non sarà più quello di parlare ad un commissario che non riconosciamo ma sarà quello di andare in tutti i luoghi della città a parlare del nostro piano: “Andremo a spiegare quale è il piano per liberare Bagnoli, per dare lavoro, per far lavorare l’impresa pulita, per fare il parco, per fare la spiaggia pubblica, per rimuovere la colmata, per fare l’archeologia industriale, per realizzare una edilizia sociale e sostenibile, per fare il più bel lungomare che ci possa stare in una delle zone più belle del mondo”.

A confronto i contenuti

“Non si può più questa storiella che sembra che sia arrivato il Presidente del Consiglio dall’alto, un commissario in violazione di legge che ha sbloccato Bagnoli. Non ha sbloccato nulla anzi la sta tenendo bloccata, forse la vuole sbloccare per fare gli interessi che non sono quelli del popolo napoletano della collettività e dell’interesse pubblico”.Su questo punto il sindaco di Napoli non ha dubbi: bisogna procedere in maniera diversa e dialogando con regole condivise e annuncia: ”Lo voglio dire con chiarezza: ad una violazione istituzionale evidente Noi risponderemo con una resistenza costituzionale che è fatta dall’interno delle istituzioni con una mobilitazione popolare molto efficace.

La città, sulla difesa del territorio è unita e non vi è nessun tipo di distinguo nella difesa dell’interesse pubblico”.

L’attesa dell’incontro

La speranza è l’ultima a morire. Un’apertura da parte del Premier ad una nuova modalità di dialogo troverebbe ampia accoglienza: ”Quando Renzi mi vorrà chiamare – aggiunge de Magistris – Noi siamo pronti. Quindi, la questione non è che le porte sono aperte, le porte devono essere aperte e spalancate e devono essere aperte alla democrazia. Se il Presidente del Consiglio ci chiama: sindaco e governatore, a qualunque orario, io disdigo i miei impegni e mi recherò con la mia squadra di assessori e collaboratori a parlare con il Governo che ovviamente, riconosciamo come istituzione del nostro paese”.

L’invito aVincenzo De Luca, è quello di non fare giochetti politici in quanto è ben a conoscenza di come stanno e sono realmente le cose in questa partita.