La depenalizzazione che lo scorso 15 gennaio il Governo ha approvato in via definitiva ha attribuito un colpo di spugna a oltre quaranta reati che d'ora in avanti saranno considerati illeciti amministrativi e puniti con la sola sanzione pecuniaria civile. Altri reati saranno considerati illeciti civili e puniti con la sanzione pecuniaria e il risarcimento del danno. Spariscono, quindi, la pena della reclusione e la multa, ad eccezione dei casi in cui sussistono circostanze aggravanti del reato.

Reati convertiti in illeciti amministrativi

  • coltivazione della cannabis a scopo terapeutico
  • atti osceni
  • guida senza patente
  • abuso della credulità popolare
  • mancato versamento di poste previdenziali per importi non superiori a euro diecimila
  • atti contrari alla pubblica decenza
  • pubblicazioni oscene
  • rappresentazioni d'immagini abusive e spettacoli osceni

Secondo il reato contestato, la sanzione pecuniaria inflitta potrà variare tra un minimo di euro cinquemila a un massimo di euro trentamila.

Reati trasformatiin illeciti civili

  • falsità in scrittura privata
  • appropriazione di cose altrui smarrite
  • danneggiamento semplice
  • ingiuria

Per questi reati è prevista la condanna al risarcimento del danno e al pagamento di una sanzione pecuniaria. In particolare per i reati d'ingiuria e danneggiamento, la sanzione potrà variare tra un minimo di euro cento a un massimo di euro ottomila. Per il reato di falsità in scrittura privata, la sanzione potrà variare tra un minimo di euro duecento a un massimo di euro dodicimila.

Alla presenza dei reati oggetto di depenalizzazione la persona offesa non dovrà più proporre querela, ma rivolgersi al Giudice civile (in base alla competenza per valore: o Tribunale ordinario o Giudice di Pace) per chiedere il risarcimento del danno.

La sanzione pecuniaria civile, che sarà discrezionalmente irrogata dal Magistrato, invece, non andrà alla persona offesa, ma nelle casse dell'Erario.

Retroattività

L'entrata in vigore della depenalizzazione dei reati minori ha portata retroattiva: si applica, cioè, anche a fatti commessi in passato, purché oggetto di procedimenti non ancora definiti con provvedimento irrevocabile.

Tutte le vicende pendenti, conseguentemente, dovranno subire il passaggio di consegne al Giudice civile competente.Chiaro l'intento del Governo di deflazionare il carico di lavoro delle Procure, ma non altrettanto chiaro come sarà gestito il conseguente "appesantimento" dei Giudici civili.