Nonostante i lavori inerenti la legge di stabilità 2016siano ormai terminati e la manovra politico finanziaria del governo Renzi sia entrata in vigore, il dibattito sulla spinosa questione delle Pensioni prosegue. Le ultime notizie aggiornate ad oggi, 4 gennaio, riguardano le proposte avanzate dalla minoranza Dem del Pd in merito alla categoria delle lavoratrici donne. Ecco dunque quali saranno le battaglie a favore delle lavoratrici che verranno portate avanti dal gruppo politico in questione.

Tra le proposte spicca la modifica ad un comma della Fornero

La fazione politica rappresentata dai Dem si è già fatta portavoce di una battaglia molto importante. Stiamo parlando della proroga dell’Opzione Donnafino al 31 dicembre 2015; una battaglia che ha ottenuto consenso favorevole e che, quindi, è stata introdotta nella legge di stabilità 2016. Adesso i deputati Dem vogliono proseguire su questa strada ampliando il raggio di tutela a favore delle lavoratrici. Pertanto, tra le loro proposte spicca quella inerente la modifica di uno specifico comma della Legge Fornero (comma 7 dell’art. 24); questi impone un vincolo molto rigido alle lavoratrici nel contributivo puro, infatti possono andare in pensione a70 anni solose l’assegnonon supera una volta e mezzol’assegno sociale.

La vera battaglia del 2016 sarà quella per la flessibilità in uscita

Che la flessibilità in uscita sarà ciò su cui si batteranno tutti era ormai chiaro da tempo. Già da diverse settimane Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, lo ha ribadito a più riprese ma anche il Pd chiede a gran voce l’introduzione della flessibilità in uscita nonché di norme volte a tutelare maggiormente le donne.

Più specificamente si punta ad un adeguamento del sistema pensionistico Italiano a quello del resto d’Europa che, tra le altre cose, prevede che per ogni tipo di mansione di cura familiare vengano riconosciuti 2 anni di anticipo sull’età pensionabile fino ad un massimo di 5 anni di anticipo. In alternativa a ciò si chiede che le lavoratrici possano scegliere di riconoscere i periodi di cura di familiari non autosufficienti o affetti da handicap, come periodo di contribuzione figurativa; così facendo l’importo dell’assegno pensionistico aumenterà.