Che Matteo Renzi abbia fin da subito voluto cambiare il Partito democratico, è cosa nota. D'altronde, ha fatto della rottamazione e dell'innovazione rispetto al passato il proprio cavallo di battaglia alle Primarie. Cambiamenti che tuttavia non sono piaciuti a tanti all'interno del partito. Al punto che diversi componenti ne sono usciti o sono stati individuati come minoranza, una sorta di opposizione interna al partito. Ma forse il Premier vuole spingersi anche oltre.

Come riporta il sito Affaritaliani, l'ex Sindaco di Firenze punterebbe a cambiare in toto il Partito democratico.

Ovvero, tanto la sua denominazione, quanto il suo simbolo. E vorrebbe farlo prima delle prossime elezioni politiche. Le quali dovrebbero tenersi nel 2018 per la naturale scadenza dell'attuale legislatura, ma che Renzi vorrebbe anticipare di un anno, nel 2017. Come si chiamerà il Partito democratico e quale simbolo avrebbe? Ecco cosa prevede il sito.

Si chiamerà Democratici, con una D rossa come simbolo

Nell'idea di Renzi, il nuovo nome del Partito democratico sarebbe "Democratici". Dunque senza la ''i'' come già fatto da qualcuno in passato, mentre il termine partito viene ormai considerato obsoleto, da Prima Repubblica. Ma a cambiare, come detto, sarebbe anche il simbolo. Le attuali iniziali P e D che compongono un tricolore, sarebbero sostituite da una gigante D di colore rosso che poggia su uno sfondo bianco.

Il contrario della D che c'è oggi in pratica. Un richiamo, almeno nella tinta, a quella sinistra di cui Renzi spesso viene accusato di aver tradito.

Vi entrerebbero altre formazioni politiche

Ma a cambiare non sarebbero solo denominazione e simbolo, bensì anche la formazione politica. Infatti Renzi starebbe pensando a un grande partito che inglobi anche a quei partiti moderati che oggi appoggiano il Governo: Area Popolare, Scelta Civica, il gruppo Ala di Denis Verdini e forse la redivival'Italia dei Valori.

In questi mesi è circolata anche un'altra ipotesi, ossia che Renzi stesse pensando di chiamare il Partito democratico: Partito della Nazione. Ipotesi poi bocciata perché non sarebbe piaciuto l'acronimo: PdN. Vedremo dunque se questi cambiamenti ci saranno e in quale forma.