È sulla bocca di tutti, eppure non sono pochi coloro che ignorano tanto il passato quanto il futuro ‒e le relative potenziali modificazioni ‒di quello che oseremmodefinire come illeitmotiv dell'Europa unita.Schengen, con una metafora, èil fantasma silenziosoche aleggia ogniqualvolta si discuta il tema immigrazione, un'ombra ricorrente che si fa slogan della libertà (solo di circolazione?) riservata ai cittadini europei.

Storia

Schengen è il nome di una cittadinalussemburghese sulle rive della Mosella, all'"incrocio" tra Francia, Germania e Benelux.

Qui, il 14 gennaio 1985,venne firmato l'accordo omonimo diLussemburgo, Belgio, Olanda, Francia e dell'alloraGermania Ovest per l'abolizione del controlli doganali, i quali rappresentavano ostacolo considerevole a commercio e mobilità. Tale stipula venne allora avanzata in ambito intergovernativo, fuori dal quadro UE, trovando tuttavia immediata condivisione: risale al 27 novembre 1990l'adesione dell'Italia agli accordi, poi imitatadaSpagna ePortogallo (1991), Grecia (1992), Austria (1995), Danimarca,Finlandia e Svezia (1996). Lo "Spazio Schengen" include oggi ventisei Paesi di cui ventidue membri dell'UE, ad esclusione di Gran Bretagna, Irlanda, Slovenia, Bulgaria, Romania e Cipro.

Obiettivi

Le finalità del trattato sono riassumibili in cinque punti fondamentali:

  • abolizione dei controllisistematici delle persone entro lo Spazio Schengen;
  • rafforzamento del corpo di vigilanzaalle frontiere esterne alla suddettaarea;
  • collaborazione delle forze di polizia e possibilità per le stesse di intervenire oltre i propri confini (es. durante gli inseguimenti di malavitosi);
  • coordinamento degli Stati nell'ambito inerente lalotta alla criminalità organizzata;
  • istituzione di una banca dati integrata(Sistema di Informazione SchengenoSIS).

Modifiche recenti

Danimarca, Francia,Germania, Austria, Norvegia e Svezia hanno recentemente reintrodotto icontrolli alle frontiere come ovvia azione cautelativa alla luce degliattacchi terroristici del 13 novembre scorso.È invece questione più attuale quella del flusso eccezionale di extraeuropeiche da tempo attanaglia il nostro continente e che seguitaad affondare il coltello nella piaga del problema immigrazione.

Ciò potrebbe cagionare diversi contraccolpi, che andrebbero dalla creazione di registri e database per la schedatura dei nuovi arrivati all'aumento del flusso di scambio di informazioni tra i servizi di sicurezza europei.