Lunedì 1 febbraio in uno dei 50 Stati che compongono gli Stati Uniti d'America, l'Iowa, prenderanno ufficialmente il via le primarie dei due grandi partiti U.S.A., il Repubblicano ed il Democratico. Otto candidati del primo e tre del secondo dovranno convincere gli elettori dei rispettivi partiti di essere i candidati più adatti alla presidenza della più maggiore potenza globale.

Sebbene alcuni, come il governatore democratico Martin O'Malley, sembrano già essere fuori dai giochi, la battaglia imperversa con accuse ai concorrenti presenti e futuri.

I repubblicani Ted Cruz e Marco Rubio, nel dibattito di giovedì 28 gennaio a Des Moines, si sono violentemente attaccati riguardo il passato sostegno alla riforma dell'immigrazione voluta dall'amministrazione Obama, ma hanno anche accusato Hillary Clinton, ex Segretario di Stato, di voler proseguire la politica "devastante" del primo presidente americano della storia statunitense.

Il magnate multi miliardario Donald Trump, più volte al centro dell'attenzione dei media per insulti sessisti e razzisti, ha fatto dell'attacco ai candidati del suo partito e dei democratici una delle sue armi vincenti. E' lui a condurre i sondaggi repubblicani in Iowa con ben il 32% delle preferenze, mentre il suo rivale Ted Cruz, senatore del Texas, è fermo al 25%.

A seguire Marco Rubio, senatore della Florida, molto gradito agli elettori della Chiesa Evangelica dell'Iowa, con il 18%.

HillaryClinton,considerata inizialmente la grande favoritaper rappresentare il Partito Democratico, si trova a dover affrontare un impegnativo testa a testa con il senatore del Vermont Bernie Sanders. Quest'ultimo avrebbe il 45% dei consensi in Iowa contro il 48% della Clinton, ma molti analisti sono arrivati a prospettare un sorpasso.

Il senatore Sanders gode, infatti, dell'appoggio di 'millennials' e giovanissimi grazie alle sue proposte in favore di una società pubblica e di una politica sociale tesa a ridurre le enormi disuguaglianze sociali che minacciano di cancellare il ceto medio americano.

I risultati in Iowa non sono affatto scontati quindi. I candidati devono trovare la ricetta giusta per dare certezze ad una nazione in cui ci sono ancora troppe divisioni.

I cittadini devono invece decidere chi credono possa guidare una nazione che tutto il mondo osserva. La responsabilità è enorme, per fortuna i cittadini dell'Iowa non l'avranno tutta sulle proprie spalle. Dopo lunedì, infatti, toccherà a New Hampshire e South Carolina votare. La strada è lunga, il cammino tortuoso, non resta che seguirlo.