L’assemblea di Montecitorio è pronta ad approvare il provvedimento sul ‘dopo di noi’, un insieme di 10 articoli il cui scopo è garantire un futuro ai disabili gravi, successivamente alla morte dei loro genitori o di qualsiasi altro familiare in grado di prendersene cura.

Si tratta di una problematica molto sentita, sulla quale il Parlamento è stato sollecitato anche dalla petizione presentata da quasi 90mila cittadini. Èatteso per oggi il via libera da parte della Camera dei Deputati.

Iltrust non piace a M5S

Contrariamente a quanto molti avevano pronosticato, non si è registrato un unanime sostegno al provvedimento: le polemiche si sono concentrate soprattutto sulla parte dell’articolato che prevede agevolazioni nel caso i familiari decidano di dar vita ad un trust in favore dei disabili e che incrementa la detraibilità delle polizze assicurative finalizzate alle loro cure.

Ed è soprattutto sul trust che si è incentrata l’opposizione oltranzista dei deputati pentastellati, unico gruppo a non aver partecipato ai lavori della commissione Affari Sociali e a mostrarsi nettamente contrari all’approvazione del testo sul ‘dopo di noi’ così come concepito. Agevolare la costituzione di trust attraverso i qualile famiglie potranno lasciare il loro patrimonio mobiliare ed immobiliare a fondazioni private non è per il M5S la strada da seguire. Perché èlo Stato e solo lo Stato a doversi far carico del bisogno delle famiglie del disabile, attraverso il Sistema sanitario nazionale. Già il Jobs act era intervenuto sulla materia, istituendo i permessi orari per genitori di figli con handicap gravi.

Nel corso della discussione è stato ricordato, in proposito, da parte dell’onorevole Binetti, prima firmataria di una delle proposte di legge confluite nel testo unificato, che a fianco di un ‘welfare verticale che procede direttamente dallo Stato verso l’utente finale, esiste anche un welfare orizzontale, fatto in primo luogo dalle famiglie e poi dalle associazioni nate con lo scopo di occuparsi di un bisogno come quello che riguarda la disabilità grave’.

Un istituto giuridico già previsto dall'attuale ordinamento

Inoltre, come è stato chiarito da parte dell’onorevole Patriarca, membro della commissione Affari sociali della Camera e attualmenteimpegnato nella riforma del Terzo settore, con il ‘dopo di noi’ si vanno a regolamentare alcuni aspetti di un istituto giuridico, il 'trust', che già esiste nel nostro ordinamento, offrendo agevolazioni tributarie ma anche individuando 'paletti precisi e procedure chiare’.

Il tutto a esclusiva tutela della persona disabile destinata a rimanere sola, una volta che i familiari non saranno più in condizionedi occuparsene.

Il conflittoappare, sostanzialmente, di carattere culturale. Il dato più importante è che, con un provvedimento che sicuramente potrà avere margini più o meno ampi di miglioramento, il legislatore ha, per la prima volta, affrontato una problematica che rappresenta per le famiglie dei motivo di grande angoscia. Spetterà al Senato, eventualmente, riprendere e migliorarne alcuni aspetti.