Il Senato della Repubblica ha approvato la fiducia che il governo ha posto sul maxi emendamento governativo relativamente alla regolamentazione delle unioni civili. Il testo, che ha visto lo stralcio del controverso articolo 5 riguardante l'adozione del configlio, ha visto approvata la fiducia con 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento passerà ora alla Camera, per cui il governo conta di chiudere la partita definitivamente entro il 4 marzo.

Applausi dai banchi del PD

Sono scrosciati applausi dai banchi del Partito Democratico, all'annuncio dell'ok del Senato al ddl sulle unioni civili.

Nella giornata odierna, sui social network si sono susseguite dichiarazioni su dichiarazioni dei diretti interessati. Il Senatore PD Stefano Esposito ha twittato in mattinata:" Gasparri è contro. Sacconi e Formigoni non votano la fiducia. Giovanardi è nero. Evidentemente questa legge sulle Unioni civili non è così brutta". Soddisfazione anche da parte della prima firmataria del ddl che in origine prevedeva la stepchild adoption, Monica Cirinnà: "L'Italia, da domani mattina, non sarà più l'ultima in tema di diritti civili. Tuttavia è solo il primo traguardo- ha ammonito- altri ne dovremo superare, con la medesima convinzione e determinazione". Ha poi confermato la delusione cocente per lo stralcio dell'articolo 5: " Non nascondo che nel mio cuore è rimasto un buco enorme per lo stralcio.

Il PD ha posto la fiducia sul miglior testo possibile. Abbiamo vissuto giorni tremendi, ma abbiamo preso una decisione rischiosa, dolorosa, ma molto coraggiosa". I vertici del PD hanno fatto sapere di essere già al lavoro per un ddl "ad hoc" sulle adozioni, con cui si normerà la stepchild adoption.

Tensione prima del voto

Gli attimi prima del voto hanno visto momenti di alta tensione in aula.

Sono intervenuti, tra tutti il senatore Lello Ciampolillo del M5S che si è scagliato contro l'eliminazione dell'articolo 143 del Codice Civile, che disciplinava l'obbligo di fedeltà. Per alcuni addetti ai lavori, lo stralcio dell'obbligo di fedeltà per coppie omo ed etero, è il frutto del compromesso tra PD e Ncd. Per Ciampolillo, invece: " La differenza tra matrimoni ed unioni per Renzi ed Alfano sta nell'infedeltà legislativa degli omosessuali.

Questa è una vergognosa offesa, la gente chiede che si equiparino unioni e matrimoni. Questo è un mostro giuridico".

Il senatore Carlo Giovanardi, invece, si è spinto ben oltre. Dopo aver perpetrato ingiurie nei confronti di sottosegretari del governo, definendolo " cialtrone e vergognoso", parole che hanno causato un richiamo del presidente Grasso, il buon Giovanardi è arrivato, in conclusione di intervento, ad affermare qualcosa di aberrante. Egli ha infatti sostenuto che la Cirinnà si muove in una direzione: " Il significato di cialtrone si applica a questo governo. il sottosegretario può restare con le orecchie basse. Noi siamo la parte lesa. Se il presupposto è l'amore, qualsiasi tipo di unione, poliandria piuttosto che poligamia, uomo- uomo, donna- donna, qualsiasi tipo di combinazione dovrà essere riconosciuta come tale.

Anche uomo- animale".

Il ddl sulle unioni civili non permette a nessuna delle parti in causa di ritenersi soddisfatte. La parte, tra le due, che deve essere soddisfatta nelle proprie richieste, in fattispecie analoghe, dovrebbe essere quella nei confronti della quale vi sia una evidente mancanza di diritti. Motivo per cui risulta evidente l'incompletezza del ddl. Il governo ha scelto una strada disseminata di ostacoli e di problemi. Ha voluto dare un colpo alla botte e tre colpi al cerchio. Pur di non scontentare nessuno, si rischia di scontentare tutti. Tranne Alfano.