Con le primarie nello Stato dello Iowa è partita ufficialmente la corsa alla Casa Bianca. Una corsa lunga, che si concluderà l’8 novembre 2016 con l’Election Day, tradizionalmente un martedì, quando sarà scelto il successore di Barack Obama. In campo democratico si impone di misura la favorita Hillary Clinton mentre sul versante repubblicano con qualche sorpresa ha la meglio Ted Cruz sul più accreditato rivale Trump.

Il test dello Iowa ha un importanza politica e numerica tutto sommato limitata, considerato che assegna una percentuale decisamente bassa di delegati ma è considerato rilevante soprattutto perché è il primo e dunque carico di attese e significati anche simbolici.

Le primarie USA sono il metodo naturale di selezione dei candidati alle cariche politiche: in questo caso c’è il ballo la carica più importante, quella di Presidente degli Stati Uniti d’America.

Ne esistono diversi tipi: aperte, semi-aperte, chiuse, semi-chiuse, a seconda che alla votazione possano partecipare elettori già iscritti nelle liste dei partiti o meno. In Iowa, e in altri Stati (sedici in tutto), viene adottata una primaria del tutto particolare: è il cosiddetto Caucus, un’assemblea pubblica che termina con una votazione dall’esito niente affatto scontato.

Il nome Caucus trae origine dalle riunioni che svolgevano i capi tribù pellerossa degli Algonquin. Nel Caucus, i Democratici utilizzano ancora il metodo dell’alzata di mano, mentre i Repubblicani si affidano a una votazione con delle vere e proprie schede.

Il calendario di Primarie e Caucus è piuttosto fitto. Da qui al 14 giugno 2016, data dell’ultima primaria democratica nel District of Columbia (dove i Repubblicani terranno invece il Caucus il 12 marzo), si conteranno altre 56 votazioni o assemblee, negli Stati e nei territori degli Usa, compresa una votazione espressamente dedicata ai Democratici all’estero.

I prossimi appuntamenti sono fissati al 9 febbraio nel New Hampshire (Primarie per Democratici e Repubblicani), il 20 febbraio (Caucus Democratico in Nevada e Primaria Repubblicana nel South Carlina), il 23 febbraio (Caucus Repubblicano in Nevada) e il 27 febbraio (Primarie Repubblicane in South Carolina). Secondo molti osservatori, un’idea più chiara sulle effettive possibilità dei candidati in corsa si avrà non prima di metà marzo, cioè tra un mese e mezzo, quando – dopo le votazioni in Florida, Illinois, Missouri, North Carolina e Ohio - saranno assegnati circa la metà dei delegati Democratici e una buona fetta dei Repubblicani.