La riforma della giustizia aprirà un'autostrada al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Il ddl sulle Unioni civili che sta spaccando il Parlamento e la stessa maggioranza, sembrerà già vecchio quando la Camera licenzierà il testo della delega per la riforma del processo civile. Il nuovo tribunale della famiglia, infatti, si occuperà di reati compiuti all'interno delle dinamiche di tutte le coppie, indipendentemente dal matrimonio, civile o religioso che sia. Un riconoscimento neanche tanto indiretto alle coppie di fatto. Con buona pace delle animate discussioni sulle Unioni civili che si svolgono oggi all'interno dei gruppi parlamentari in queste ore.

La riforma del processo civile

La Camera dei deputati sta lavorando aduna revisione del processo civile. I tempi non saranno brevi ma gli obiettivi prefissati sono molto chiari: maggiore comprensibilità e speditezza affinchè il cittadino possa ottenere in tempi non biblici una sentenza.E’ nel processo civile che si accumula, infatti, la mole più imponente di arretrati e dove si registra anche l’aumento costante del contenzioso. Gli interventi che sono stati fatti dal legislatore per cercare di intervenire sono stati molti, ma spesso non sono stati organici e non stati coordinati con la normativa esistente.

Il nuovo tribunale della famiglia.

Un aspetto interessantedel disegno di legge presentato dal Governo per rendere efficiente il processo civileè la previsione, nell’ambito dei Tribunali, di una sezione specializzata che si occupi espressamente di tutte le problematiche che attengono alla famiglia,anche a quella nonfondata sul matrimonio e di tutta la casisticasuiminori, non rientrante nelle competenze dei Tribunali per i minorenni.

Il personale ad essa assegnato dovrà necessariamente essere in possesso di adeguate specializzazioni in materia minorile.Il rito processuale applicabile a tale sezione specializzata per la famiglia dovrà essere il più possibile flessibile e semplificato.

I tempi lunghi della giustizia e della riforma.

Al di là di questa specificità, il provvedimento prevede un intervento generale finalizzato alla riduzione dei tempi del processo in primo grado, in appello e in Cassazione, rendendo, tra l’altro immediatamente efficaci le sentenze di primo grado.Tutti aspetti estremamente importanti e soprattutto necessari.

Purtroppo però, anche nel migliore dei casi, ci sarà da attendere ancora molto perché le parole si traducano in realtà. Quelli che la Commissione Giustizia della Camera sta esaminando sono i principi ed i criteri fondamentali a cui il Governo si dovrà attenere per rendere più efficiente il processo civile. Una volta che il Parlamento li avrà approvati (e il cammino è ancora lungo), entro un anno e mezzo, dovranno essere adottati tutta una serie di decreti legislativi che daranno concretamente corpo alla riforma.